Afghanistan. Draghi al G20 parla dell’importanza di aiutare i civili

Accordo informale dei talebani con gli Usa: aiuti alla popolazione ma non riconoscimento del governo.

di Guido Keller

Incontrando a Doha la delegazione degli Usa, i talebani hanno ribadito il loro impegno a che l’Afghanistan non venga utilizzato dalle organizzazioni estremistiche per perpetrare attacchi verso altri paesi. In particolare i talebani sono impegnati nella lotta contro l’Isis, che non da oggi sta tentando di radicarsi a suon di attentati nel territorio per poi espandersi nei paesi limitrofi dell’Asia centrale e istituire così l’emirato del Khorasan. Hanno tuttavia fatto sapere attraverso il portavoce politico, Suhail Shaheen, l’intenzione di non cooperare con gli Usa nella lotta al terrorismo fondamentalista, mentre da parte di Washington è stato annunciato che vi saranno aiuti umanitari per la popolazione in difficoltà, tuttavia che non verrà riconosciuto il governo dei talebani. Tale misura è da leggersi come parte di un accordo informale di cui si conosce solo una minima parte.
Intanto il primo ministro Mario Draghi ha incontrato in modo virtuale gli esponenti del G20, presenti gli esponenti di Russia e Cina ma non i leader Vladimir Putin e Xi Jinping. Draghi, che ha voluto fortemente l’incontro durante la presidenza italiana del G20, si è detto “soddisfatto in generale”, anche perché l’occasione ha rappresentato la “prima risposta multilaterale alla crisi afgana”. Il premier ha poi spiegato “che c’è disponibilità, questa consapevolezza è diffusa; che c’è ancora gente in Afghanistan che vuole uscire ed essere aiutata; ed è nostra responsabilità prendercene cura. Molti sono andati nei paesi vicini, dobbiamo rintracciarli, perché non possono stare lì. Gli stessi americani hanno dislocato nei paesi vicini loro collaboratori. È una realtà complicata, in gran movimento, ma di nuovo ho l’impressione che si voglia affrontare, non che si voglia evadere”.
Il ministro degli Esteri Luigi di Maio, che ha incontrato a New York il segretario generale dell’Onu Antonio Guteress, ha riportato la necessità di aumentare i fondi per la cooperazione in modo da aiutare i civili afgani, come pure l’importanza di evitare che “lo stato collassi” e che una moltitudine di profughi si spinga nei paesi limitrofi destabilizzando l’intera area. Per Di Maio bisogna trovare il sistema di sostenere le finanze dell’Afghanistan senza fornire aiuti economici ai talebani.