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Con la conquista della valle del Panshir, annunciata ieri come “totale” dal portavoce Zabihullah Mujahid, i talebani hanno al momento messo fuori gioco l’Alleanza del Nord, ritrovatasi senza il sostegno internazionale. Il nemico interno rimane quindi l’Isis, che sta cercando di espandersi nel paese, ed ora sono gli Usa e gli altri attori internazionali a contare sui talebani per sconfiggere il terrorismo jihadista.
Sul fronte dei profughi c’è da segnalare l’annunciata disponibilità dei talebani a lasciar partire chi vuole lasciare il paese, ma la roboante disponibilità dell’occidente all’accoglienza si scontra con una più concreta indisponibilità di molti paesi a farsi carico di chi scappa, come avvenuto al recente Consiglio europeo Interni.
Intervenendo al Senato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha fatto sapere che “c’è forte preoccupazione per chi non è riuscito a lasciare l’Afghanistan”, per cui la Difesa italiana “offre una piena disponibilità per eventuali ulteriori operazioni di evacuazione dal Paese”.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha invece reso noto che “Nel giro di pochi giorni abbiamo portato in salvo e trasferito in Italia 5.011 persone, di cui 4.890 afgani”, specialmente “tra quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane e appartengono a categorie vulnerabili”. Di Maio ha anche detto che sono 120mila gli afgani portati via con il ponte aereo, e che l’Italia è “il paese europeo che evacuato il maggior numero di cittadini afgani”.
