Afghanistan. Raid Usa uccide la presunta mente degli attacchi all’aeroporto di Kabul

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A poche ore del clamoroso attacco terroristico condotto dall’Isis a Kabul in cui sono morte 170 persone tra cui 13 marines statunitensi, gli Usa hanno riposto con un raid che ha portato all’uccisione di quella che è ritenuta essere stata la mente dell’azione terroristica.
Non è stato reso noto il nome dell’esponente dell’Isis Khorasan eliminato da un drone nella provincia di Nangahar, non distante dal confine con il Pakistan, come neppure se con lui sono morte altre persone, ma è stato comunicato che a gestire l’attacco è stato il capo del Pentagono, Lloyd Austin.
Si mantiene comunque alto il livello di allarme per possibili nuove azioni terroristiche dell’Isis in Afghanistan e all’estero.
Si calcola che in Afghanistan vi siano 1.500 elementi dell’Isis, organizzazione che non da oggi cerca di radicarsi sul territorio per espandersi nei paesi limitrofi dell’Asia centrale.
Alcuni media statunitensi, tra cui l’autorevole Bloomberg, hanno riportato che l’esponente dell’Isis eliminato non sarebbe stato coinvolto direttamente negli attacchi all’aeroporto di Kabul, ma che comunque stava organizzando azioni terroristiche.