Al centro del G20 on line la pandemia. Con Trump convinto di governare per altri 4 anni

di C.Alessandro Mauceri

Si sono appena conclusi i lavori del G20, una riunione originale sotto molti punti di vista. A cominciare dalle modalità di svolgimento dei lavori: per la prima volta i leader mondiali si sono incontrati non in una sede fisica, rimasta praticamente deserta, ma in videoconferenza, ognuno dal proprio paese. Padrone di casa (altra novità assoluta) il re dell’Arabia Saudita Salman bin Abdulaziz, che ha ricordato come il problema centrale dei colloqui non poteva non essere la pandemia in atto: “Dall’inizio della pandemia e nel tentativo di far ripartire la risposta globale, ci siamo incontrati in un vertice straordinario lo scorso marzo, dove tutti abbiamo intrapreso azioni rapide e collettive per contrastare questa crisi. Continuiamo a farlo”, è stato il suo invito ai partecipanti. “La pandemia ha dimostrato che la cooperazione internazionale è il modo ottimale per superare le crisi. Dobbiamo concentrarci sui segmenti più vulnerabili. Dobbiamo fornire sostegno a tutti i paesi del mondo, perché non saremo al sicuro finché tutti non saranno al sicuro”.
Molti i leader che hanno fatto appello alla cooperazione. Un appello che avrebbe dovuto sorprendere dato che i fatti dimostrano (altra cosa che avrebbe dovuto sorprendere) che, di fronte all’emergenza planetaria, ogni governo ha deciso di rispondere in modo diverso adottando politiche individualiste e spesso lontane da motivazioni scientifiche, a volte anche per far fronte a problemi analoghi. Eppure ieri, davanti alle telecamere e ai collegamenti con i media di tutto il pianeta, i leader mondiali hanno ribadito la necessità di offrire una risposta coordinata e sinergica alla pandemia. E questo soprattutto per sostenere i segmenti più vulnerabili della società, ben sapendo che i trattamenti ricevuti dai leader e dai personaggi famosi colpiti dal virus non sono stati affatto uguali a quelli del resto della popolazione.
Anche il premier Giuseppe Conte, come tutti i capi di Stato, ha proposto soluzioni analoghe: “Il G20 rifletterà il nostro impegno per una rapida ripresa” dalla crisi pandemica per “trovare soluzioni per le maggiori sfide che l’umanità sta affrontando oggi, dal climate change al perdurare delle diseguaglianze. Noi dobbiamo restare uniti e usare le opportunità che ci ha offerto questa crisi per creare una nuova, migliore, normalità”, ha detto Conte. L’intervento di Conte era particolarmente atteso dato che “L’imminente presidenza italiana del 2021 è determinata nel proseguire l’importante azione del G20” sulla base dei “risultati” del summit di Riad.
E poi il presidente argentino Alberto Fernandez che ha dichiarato che “In Argentina abbiamo lavorato su un approccio globale, mettendo al primo posto la protezione della vita delle persone”. O il presidente francese Emmanuel Macron che ha affermato che l’unica risposta efficace alla pandemia è quella globale coordinata basata sulla solidarietà: “Possiamo ragionevolmente aspettarci che prima della fine dell’anno sarà disponibile un vaccino, il che è totalmente senza precedenti”.
Per il presidente russo Vladimir Putin il mondo sta affrontando una grave crisi economica che può essere paragonabile a quella della Grande depressione: “La portata delle sfide che l’umanità deve affrontare nel 2020 è davvero senza precedenti. L’epidemia di corona virus, il blocco globale e il congelamento dell’attività economica hanno innescato una crisi economica sistemica che il mondo moderno probabilmente non conosceva dalla Grande depressione”. E la cancelliera tedesca Angela Merkel non si è discostata molto: “Una sfida globale, che è ciò che è senza dubbio la pandemia, può essere superata solo con uno sforzo globale. Il G20 ha una responsabilità cruciale in questo settore”.
Poi il dibattito si è spostato sui vaccini. É stata proprio la Merkel a parlare della struttura Covax, la piattaforma globale unica che dovrebbe servire a promuovere “lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di medicinali, strumenti diagnostici e vaccini”.
A giustificare il fatto che questo sia stato l’argomento principale i numeri forniti dalla Johns Hopkins University: nel mondo, sono oltre 58 milioni e 143mila i casi di Covid con 1,38 milioni di morti. Sono gli Usa ad aver fatto registrare fino ad ora il maggior numero di decessi: 255.861, seguiti dal Brasile con 168.989 e dall’India con 133.227.
Numeri che hanno distolto l’attenzione dei partecipanti da altri temi non meno importanti. Anche la Striscia di Gaza è in piena emergenza sanitaria per il coronavirus, ma questo non ha fatto cessare gli scontri: ieri un razzo ha danneggiato un palazzo di Ashkelon e Israele ha risposto colpendo obiettivi di Hamas nell’enclave palestinese mentre i caccia e gli elicotteri israeliani bombardavano due fabbriche di munizioni per razzi, infrastrutture sotterranee e un centro di addestramento per forze navali.
Durante i lavori del G20 non sono mancati momenti che hanno fatto sorridere. L’ormai ex presidente Usa Donald Trump, forse dimenticando di essere stato sonoramente sconfitto alle presidenziali di poche settimane fa, ha detto ai leader mondiali di non vedere l’ora di lavorare con loro “per lungo tempo” e di intravedere un “decennio straordinario”. Trump ha continuato vantandosi dei risultati dell’economia e dell’esercito degli Stati Uniti e del fatto che i primi due vaccini contro il corona virus di successo sarebbero stati frutto anche dell’Operazione Warp Speed del suo governo (dimenticando che il vaccino della Pfizer è stato sviluppato senza alcun aiuto da parte del governo degli Stati Uniti).
Poi, forse in un barlume di realismo, ha pronunciato quello che è sembrato un saluto solenne, “È stato un grande onore lavorare con voi”, e ha abbandonato i lavori in anticipo per andare a giocare a golf al solito club di golf in Virginia. Secondo la Dpa, avrebbe incaricato il segretario Steven Munchin e il consigliere economico Larry Kudlow di continuare a seguire ai lavori per lui.