di Enrico Oliari –
Intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente Usa Donald Trump c’è andato giù pesante con l’Iran, vanificando in un sol colpo quanto espresso pochi stanti prima, ovvero che “L’America sceglierà sempre l’indipendenza e la cooperazione piuttosto che controllo e dominazione”.
Per Trump “gli Usa sono pronti ad introdurre nuove sanzioni” nei confronti della Repubblica islamica, fino a quando questa “continuerà a sostenere il terrorismo e permarrà la sua politica aggressiva” specie nei confronti dei vicini. Il capo della Casa Bianca, che ha rinnegato l’accordo sul nucleare iraniano sottoscritto dal suo predecessore Barak Obama, ha comunque affermato di essere pronto a stabilire “importanti relazioni” con l’Iran a patto che questi “cambi atteggiamento”.
Gli ha risposto poco dopo il presidente iraniano Hassan Rohani ricordandogli il ritiro dall’accordo sul nucleare, il Jpcoa. Rohani ha affermato che “È ironico che la Casa Bianca non nasconda nemmeno il suo piano di rovesciare lo stesso governo che invita ai colloqui”.
Intanto il presidente turco Recep Tayyp Erdogan è tornato a ribadire l’intenzione di continuare ad acquistare il gas dall’Iran nonostante le sanzioni e le pressioni statunitensi.
Trump resta quindi isolato nel suo proposito di imporre nuove sanzioni all’Iran, ed anche la Pesc Federica Mogherini, che alla 73ma Assemblea generale delle Nazioni Unite ha parlato con a fianco il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, ha spiegato l’intenzione dell’Unione Europea di mettere in piedi uno strumento, un’” un’entità legale” utile per “facilitare transazioni finanziarie legittime con l’Iran e ciò consentirà alle compagnie europee di continuare a commerciare con l’Iran in conformità con la legislazione dell’Ue”. Ha poi rimarcato che gli altri firmatari del Jpcoa, cioè Russia, Gb, Cina, Germania e Francia, continueranno a sostenere l’Iran sull’energia nucleare civile.
