Argentina. Fernandez annuncia restrizioni per il Covid-19 ma anche programma di aiuti

di Paolo Menchi

Con un discorso televisivo alla nazione il presidente argentino Alberto Fernández ha annunciato nuove misure restrittive per combattere la pandemia che in Argentina sembra avere un nuovo picco di infettati (ormai è il quarto paese al mondo in valore assoluto e il quinto per milione di abitanti) e di morti.
Fino al 30 maggio saranno abolite tutte le attività sociali, religiose e sportive in presenza, verrà ridotta la possibilità di muoversi all’interno delle aeree dove i dati sono più allarmanti, resteranno aperti solo i negozi che commerciano in attività essenziali e, tra le 6 e le 18, si potrà uscire solo nei pressi della propria abitazione salvo autorizzazioni speciali.
Tra il 31 maggio e l’11 giugno le attività ritorneranno con le limitazioni attuali ma con restrizioni maggiori per le zone dove risultano più contagiati e morti. Probabilmente nel fine settimana del 5 e 6 giugno saranno applicate misure molto restrittive soprattutto nelle zone a rischio.
Come è successo in tutto il mondo parte delle forze politiche, della popolazione e degli operatori economici contesta la decisione del governo ritenendola inutile per la salute e fortemente dannosa per l’economia.
Non a caso Fernández ha annunciato una serie di interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese dei settori più colpiti per cercare perlomeno di alleviare gli effetti delle misure restrittive attraverso un ampliamento del “Programa de recuperación Productiva” (REPRO II) con una previsione di spesa che dovrebbe raggiungere circa 4,2 miliardi di euro (circa 1,3% del pil).
Verrà aumentato l’ammontare del salario complementare, cioè quella parte dello stipendio che l’ANSES (Administración Nacional de la Seguridad Social) versa a determinate imprese per rendere la busta paga meno magra, inoltre anche il settore gastronomico entrerà nel cosiddetto Repro e si ridurranno i contributi che devono versare i datori di lavoro.
In programma anche una riduzione dell’imposta sul reddito con oltre un milione di pensionati e dipendenti che se la vedranno addirittura eliminare con decorrenza gennaio e con corresponsione degli arretrati in 5 rate.
Tra le misure annunciate previsto anche un aumento dei fondi destinati alla “tarjeta alimentar”, una sorta di carta di credito per acquistare prodotti alimentari, destinata a particolari categorie di persone che hanno problemi economici, determinati sia dalla perdita del lavoro che dall’avere famiglie numerose.
Previsti maggiori investimenti nel settore della cultura, del turismo e della sanità mentre per rinforzare il settore dell’istruzione verrà ampliato il “Programa Progresar” con un forte aumento delle borse di studio sia per la scuola primaria che per quella secondaria e l’università, in particolare verranno favoriti coloro che vorranno intraprendere la carriera infermieristica.
In un paese già provato a livello economico, con un tasso di inflazione che non si riesce a tenere basso, era necessario un forte intervento che riducesse l’impatto sociale della pandemia, bisognerà ora verificare nei prossimi mesi la validità delle misure attuate.