Argentina. I peronisti partono divisi alla sfida con Macri per la presidenza

di Alberto Galvi

Il peronismo con tutte le sue sfumature sembra essere l’unico vero rivale per la coalizione elettorale di Cambiemos del presidente Macri alle elezioni presidenziali in Argentina che si svolgeranno in ottobre. Nelle ultime elezioni amministrative i candidati peronisti hanno vinto in molte roccaforti dei cambisti e la figura di Mauricio Macri si è indebolita a causa della crisi economica che ha colpito il paese.
L’attuale presidente argentino è stato eletto il 10 dicembre 2015 vincendo al ballottaggio contro il candidato peronista Daniel Scioli. La coalizione elettorale che ha sostenuto Macri alle elezioni presidenziali si chiama Cambiemos ed è composta dalla CC-ARI (Coalición Cívica ARI), dalla PRO (Propuesta Republicana), dalla UCR (Unión Cívica Radical) e da altre forze politiche minori. All’interno di Cambiemos lo scontro alle primarie sarà probabilmente tra l’attuale presidente e l’ex governatrice della provincia di Buenos Aires María Eugenia Vidal. Dopo le primarie l’Argentina dovrà decidere alle elezioni di ottobre chi sarà il successore di Macri oppure riconfermarlo a suddetta carica.
Le primarie si svolgeranno l’11 agosto e le elezioni presidenziali si svolgeranno il 27 ottobre. Gran parte del paese dall’inizio dell’anno ha iniziato a eleggere governatori provinciali e la maggior parte sono andati ai candidati peronisti che sostengono Alberto Fernández e Cristina Fernanda Kirchner come Mariano Arcioni a Chubut del partito Chubot Somos Todos, Alberto Rodríguez Saa a San Luis del Frente es Posible. Le elezioni amministrative sono comunque molto diverse da quelle presidenziali. Il presidente Macri è sostenuto dai governatori del Partido Justicialista come Juan Schiaretti a Córdoba e Juan Manuel Urtubey a Salta perché pensano che il personalismo di Cristina Kirchner abbia danneggiato il movimento peronista.
Gli altri governatori fanno parte del FPV (Frente para la Victoria), una corrente del Partido Justicialista che si identifica nel kirchnerismo ossia il peronismo più a sinistra. Questi governatori sono: Sergio Casas a La Rioja, Sergio Uñac a San Juan, Alicia Kirchner a Santa Cruz, Rosana Bertone a la Tierra del Fuego, Juan Manzur a Tucumán, Gerardo Zamora a Santiago del Estero, Lucía Corpacci a Catamarca, Domingo Peppo, a Chaco, Gustavo Bordet a Entre Ríos, Gildo Insfran a Formosa, Sergio Zillioto a La Pampa. Alberto Fernández inizia così la sua campagna elettorale in Argentina con l’obiettivo di unificare il peronismo con il sostegno di Cristina Kirchner.
Il peronismo è un movimento politico di sinistra in chiave anti-imperialista attivo da decenni in Argentina. Il fondatore Juan Domingo Peron, fu eletto tre volte come presidente nel 1946, 1952 e 1973. Successivamente i governi peronisti vennero travolti da due golpe orchestrati da militari e il partito venne messo al bando in entrambe le occasioni. In seguito fu eletto presidente dell’Argentina Carlos Menem nel 1989 e nel 1995. Il Partido Justicialista fondato nel 1947 dallo stesso Juan Domingo Peron, rappresenta il partito con la più lunga tradizione del paese.
In seguito alla crisi economica del 2001 che ha portato il paese al default, il Partido Justicialista ha compiuto la svolta kirchnerista con Néstor Carlos Kirchner nel 2003 e con Cristina Fernández Kirchner dal 2007 al 2011. I coniugi Kirchner hanno tentato una ripresa economica in chiave socialista che solo in parte è riuscita. In seguito ai problemi giudiziari che l’hanno coinvolta, Cristina Fernández Kirchner si è dovuta dimettere nel tratto finale della sua presidenza.
In questo anno così cruciale per i partiti peronisti e per l’Argentina ancora immersa in grossi problemi economici le elezioni presidenziali di ottobre rappresentano una svolta. Il 12 giugno verranno presentate le alleanze mentre il 22 giugno sarà il termine ultimo per la chiusura delle liste dei partiti politici per le elezioni del PASO (Primarias, Abiertas, Simultáneas e Obligatorias).
Il problema dei peronisti sono le divisioni al suo interno anche se la candidatura di Cristina Fernanda Kirchner alla vicepresidenza di Alberto Fernández potrebbe fare da collante tra le diverse anime peroniste. I principali gruppi peronisti sono: i kirchneristi del Partido Justicialista, i peronisti moderati di Alternativa Federal e i peronisti federali del Partido Justicialista, del Frente Progresista Cívico y Social e del GEN (Generación para un Encuentro Nacional).
Per Cambiemos Mauricio Macri è già stato definito come il candidato alla presidenza anche se il presidente del principale partito alleato, la UCR, Alfredo Cornejo, ha affermato che non si può escludere che Macri non sia il candidato alla presidenza. Macri però ha un vantaggio sui suoi avversari ed è il Washington consensus per via delle sue riforme liberiste che diventano importanti per gli Stati Uniti di Donald Trump in cerca di alleati in America Latina i cui stati fino a due anni fa erano per la stragrande maggioranza governati dai partiti di sinistra.
Altro punto di forza per Macri è il sostegno delle comunità evangeliche sempre più rivolte a destra. D’altra parte, sebbene all’interno delle chiese evangeliche ci sono delle divisioni, il governo Macri ha trattato accordi politici per legiferare delle riforme come la legge contro la legalizzazione dell’aborto con il sostegno dei neo-pentecostali, i quali hanno una relazione diretta con gli Stati Uniti.
I peronisti per il momento presenteranno come candidati alle primarie del 10 agosto il kirchnerista Alberto Fernández, il peronista federale Daniel Scioli e i peronisti moderati Juan Manuel Urtubey, e Sergio Massa. Il favorito delle presidenziali in Argentina rimane comunque Macri, nonostante l’insoddisfazione nei confronti del governo non sia ancora stata capitalizzata dalle opposizioni che rimangono divise.