![Above ground gas pipeline and Flanged Ball Valve.](https://www.notiziegeopolitiche.net/wp-content/uploads/2023/12/IMG_5119.jpeg)
di Giuseppe Gagliano –
L’Argentina, che vanta uno dei maggiori giacimenti di gas di scisto al mondo, Vaca Muerta, si prepara a un passo strategico cruciale per il suo futuro energetico. Il governo, guidato dalla segretaria di Stato all’Energia María Tettamanti, ha annunciato l’intenzione di avviare al più presto un’asta per sviluppare le infrastrutture necessarie all’estrazione di gas naturale. L’obiettivo dichiarato è chiaro: rafforzare l’offerta nazionale e ridurre le costose importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) e di combustibili alternativi come il diesel.
La mossa arriva in un momento critico per l’economia argentina, caratterizzata da una crisi cronica e da un pesante deficit commerciale nel settore energetico. Nel 2023, infatti, l’Argentina ha speso miliardi di dollari per importare energia, aggravando ulteriormente il bilancio statale. Il governo spera che l’espansione della produzione di Vaca Muerta possa non solo ridurre queste spese, ma anche trasformare il paese in un esportatore netto di energia nei prossimi anni.
Vaca Muerta rappresenta una risorsa chiave. Situata nella provincia di Neuquén, questa formazione geologica possiede riserve di gas e petrolio non convenzionali tra le più grandi al mondo. Tuttavia, la sua piena valorizzazione è stata finora ostacolata da una carenza di infrastrutture adeguate, in particolare gasdotti e impianti di stoccaggio e trattamento. L’asta annunciata mira proprio a colmare queste lacune, attirando investimenti privati e accelerando i lavori necessari per sfruttare appieno il potenziale del giacimento.
Il piano del governo non è privo di sfide. Gli investitori internazionali guardano con cautela all’instabilità economica e politica del paese, mentre la crescente pressione per una transizione energetica globale pone interrogativi sul futuro delle risorse fossili. Tuttavia, per l’Argentina, Vaca Muerta rappresenta una scommessa necessaria. Se gestita con successo, questa iniziativa potrebbe trasformare il settore energetico del paese, rafforzandone l’autonomia e aprendo nuove prospettive di crescita economica.
L’asta imminente sarà quindi un banco di prova non solo per le ambizioni energetiche dell’Argentina, ma anche per la sua capacità di attrarre capitali e gestire un progetto di tale portata in un contesto di crisi strutturale.