Armeni: il Consiglio costituzionale (francese) ha detto no

di Giuseppe Mancini –

Istanbul, Avrupa Com’era nelle previsioni e come avevano annunciato fior fiore di esperti, il Consiglio costituzionale francese ha bocciato la legge memoriale che stabiliva pene pecuniarie e detentive contro chi “nega” il genocidio armeno. La sentenza è online (in lingua originale, ovviamente): e a me colpisce soprattutto il richiamo all’articolo 11 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, che stabilisce il principio della “libertà di espressione e di comunicazione”; insomma, come avevano denunciato esponenti politici turchi, con l’idea di raccimolare qualche voto in più esaudendo le richieste della comunità francese di origine armena, il presidente Sarkozy ha spinto a violare uno dei principi più sacri del sistema politico francese: un principio francese diventato universale, cardine di ogni democrazia degna di questo nome. Rimando a un mio articolo di qualche settimana fa, resto in attesa di capire cosa farà il presidente francese: che ha precedentemente annunciato un nuovo testo in caso di bocciatura, che è impegnato in una difficilissima – se non impossibile – campagna per la propria rielezione.

AGGIORNAMENTO IMMEDIATO. Comunicato dell’Eliseo: Sarkozy ha espresso “immensa delusione e profonda tristezza” per la decisione del Consiglio costituzionale, incontrerà i rappresentanti della comunità armena di Francia, ha incaricato il governo di preparare un nuovo testo. Io sono davvero sconcertato.

ULTERIORE AGGIORNAMENTO. Non ci sono i tempi tecnici per presentare un nuovo progetto di legge in questa legislatura, se ne riparlerà alla prossima. Mi chiedo: è stata tutta una furbata di Sarkozy, che da una parte ha mostrato intransigenza per i voti della diaspora armena e dall’altra – dopo un po’ di burrasca – può lasciare che i rapporti politici ed economici bilaterali tra Francia e Turchia riprendano il loro corso?