Attesa in Europa per le mosse di Trump. Stoltenberg, ‘soli è impossibile’. Mogherini, ‘lavorare insieme’

di Guido Keller –

Mogherini grandeA elezione ormai fatta, Donald Trump prosegue con la politica dello smorzamento dei toni usati in campagna elettorale e, dopo aver risparmiato l’impianto dell’Obamacare e glissato sui processi promessi contro Hillary Clinton, nelle ultime dichiarazioni è passato dagli 8 milioni di clandestini che aveva promesso di rimpatriare a 3 milioni con precedenti penali, e dal muro lungo il confine con il Messico ad una più mitigata barriera, che peraltro esiste già.
Nonostante questo c’è inquietudine tra le diplomazie europee, sia per l’annuncio (anche questo da campagna elettorale) di far saltare il Ttip, l’accordo di libero scambio tra le due sponde dell’Atlantico, sia per l’intenzione di rivedere la posizione degli Usa nella Nato.
Ieri il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha messo le mani avanti e ha dichiarato in un editoriale sull’Observer che “Andare da soli non è un’opzione, ne’ per l’Europa ne’ per gli Stati Uniti” e che “Siamo di fronte alle più grandi sfide della sicurezza da una generazione”, per cui “Questo non è il momento di mettere in discussione il partenariato tra l’Europa e gli Stati Uniti”. Ha quindi ricordato che l’unica volta che la Nato è ricorsa al principio “un attacco contro uno è un attacco contro tutti” è stato a seguito degli attentati dell’11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti. Allora, ha spiegato il segretario Nato, più di un migliaio di truppe europee in Afghanistan “hanno pagato il prezzo più alto”.
Ieri sera alla cena informale indetta dalla Pesc Federica Mogherini in vista del Consiglio esteri europeo di oggi c’era un evidente disagio dovuto all’attesa di conoscere le mosse di Trump, il cui staff ha già intimato al presidente in Carica Barak Obama di non avere uscite contrarie alla politica del suo successore in occasione del tour europeo che prenderà il via domani.
ttip-tisa-tppMogherini ha dichiarato che “L’Unione europea deve continuare ad investire in un forte lavoro insieme a Washington e continuare il lavoro su molti dossier, ma sulla base di interessi, principi e valori molto chiari: dall’accordo sul clima al commercio, dalla piena e completa realizzazione dell’accordo con l’Iran sul nucleare alla condivisione della responsabilità globale sui flussi migratori; il nostro interesse è garantire che gli europei abbiano a Washington interlocutori con cui lavorare, ma sulla base di queste priorità molto chiare”.
La rappresentante della politica estera Ue ha spiegato che in occasione dell’incontro si è discusso “non sulla crisi dei rapporti con gli Stati Uniti, ma su quale sia l’interesse dell’Ue”, ovvero che continuino ad esserci “rapporti stretti con gli Usa, anche dopo il cambio dell’Amministrazione” a Washington. “Dipenderà dal prossimo presidente la sua propria agenda di politica estera, che sembra ancora in divenire: certo non sta all’Europa determinare le scelte di politica estera degli Stati Uniti: aspetteremo quali saranno le indicazioni del nuovo presidente una volta che sarà’ insediato” e Sarò felice di invitare il prossimo Segretario di Stato americano, appena si sarà insediato, a una riunione del Consiglio Esteri dell’Ue”.
“Intanto – ha aggiunto – continueremo a lavorare con l’Amministrazione esistente, ma abbiamo anche deciso che cominceremo a lavorare con il ‘transition team’ a Washington già a partire da queste settimane”.