Australia. Sempre più difficile arginare il traffico di droga proveniente dal Sudamerica

di Alberto Galvi

La polizia australiana ha sventato un piano per portare quasi tre tonnellate di cocaina nel paese. La polizia ha iniziato a indagare dopo che un uomo è stato visto giocare grandi somme di denaro in un casinò, e seguendo le sue tracce le forze dell’ordine e la guardia costiera hanno intercettato imbarcazioni contenenti la droga. Tre uomini sono stati accusati di aver importato nel paese oceanico cocaina per un valore di 900 milioni di dollari: le autorità sono state informate per la prima volta dell’organizzazione criminale all’inizio del 2020.
L’operazione ha coinvolto la US Navy e la DEA (Drug Enforcement Administration) degli Stati Uniti per fermare le spedizioni al largo delle coste del Sudamerica, e già nell’ottobre dello scorso anno la DEA aveva intercettato 870 chilogrammi di cocaina mentre veniva trasportata al largo della costa della Colombia. Nell’aprile di quest’anno la guardia costiera degli Usa ha intercettato una barca al largo delle coste dell’Ecuador che trasportava altri 900 chilogrammi di cocaina.
L’operazione è culminata con l’arresto dei tre sospetti a New Castle, nel Nuovo Galles del Sud. La polizia sostiene che entrambi i sequestri facevano parte di una grossa partita di droga.
L’Australia e la Nuova Zelanda sono da alcuni anni la meta preferita dei narcotrafficanti provenienti dall’America Latina e transitando dalle Isole del Pacifico dove le Fiji, Tonga e Samoa sono solo a breve distanza dalle principali città orientali dell’Australia.
I contrabbandieri raggiungono in nave l’Australia dal Sudamerica compiendo viaggi di circa 12mila chilometri. Il guadagno illecito è molto elevato con cifre che ammontano a più di 200mila dollari al chilogrammo.