Bahamas. Le devastazioni dell’uragano Dorian mettono in crisi l’economia del paese

di Alberto Galvi

L’uragano Dorian si è abbattuto sull’arcipelago delle Bahamas dall’1 al 3 settembre scorso come una tempesta di categoria 5 (su una scala di 5) con venti fino a 290 chilometri all’ora. Dopo il passaggio dell’uragano sulle Bahamas è ora di fare il primo resoconto delle vittime e dei danni provocati sulle piccole isole caraibiche. Le devastazioni causate da Dorian richiederanno tra i 15 e i 25 miliardi di dollari per riparare i danni alle infrastrutture, alle abitazioni e rilanciare l’economia.L’uragano ha infatti distrutto molte delle infrastrutture dell’arcipelago, delle abitazioni e degli ospedali. Si stima che 10 mila persone nelle isole Abaco abbiano bisogno di acqua, cibo e alloggi temporanei, mentre secondo l’Onu 70mila persone non hanno più la casa. Le autorità parlano di oltre 2mila abitanti delle isole di Abacus e di Grand Bahama, che dormono ancora nei rifugi, mentre 1.300 persone risultano ancora scomparse, dopo quasi 2 settimane.
Il bilancio delle vittime di Dorian per il momento è di 52, ma le autorità si aspettano che il numero aumenti. I familiari ed amici degli scomparsi scandiscono i social media, cercano sotto le macerie i propri cari. Il governo sta lavorando duramente per recuperare i corpi e informare le famiglie, e fornisce consulenza psicologica a chi ha perduto i propri familiari.
Intanto i residenti delle isole più colpite affermano che il governo non li assiste o non riesce ad evitare il saccheggio. Le Bahamas sono membro del Commonwealth britannico ed è una monarchia costituzionale, mentre l’attuale capo del governo è il primo ministro Hubert Minnis del FNM (Free National Movement). Il paese è anche membro del Caricom (Caribbean Community).
Attualmente il turismo bahamiano rappresenta circa il 60% del PIL del paese e la metà della popolazione è impiegata in questo settore. L’uragano ha inoltre provocato danni all’economia dell’arcipelago, colpendo l’isola di Grand Bahama e le isole Abaco. Gli aeroporti delle 2 isole sono stati intanto riaperti, anche se i voli commerciali hanno una scarsa frequenza.
Queste isole sono le più visitate dai turisti dopo Nassau e Paradise Island, che per fortuna non sono state colpite dall’uragano insieme alle isole Exumas, Eleuthera, Harbour Island, Bimini, Andros, Cat Island, San Salvador, Rum Cay, Long Island, Acklins, Crooked Island, Mayaguana e Inagua. Secondo l’ente turistico delle Bahamas il paese ha ospitato lo scorso anno oltre 6,5 milioni di visitatori, in crescita di circa l’8% rispetto all’anno precedente.
Tra i settori dell’economia più floridi dell’arcipelago c’è quello dei servizi finanziari, che costituiscono il secondo settore economico più importante dell’economia bahamiana e che rappresentano il 15% del Pil. Le Bahamas sono però sono più conosciute come paradiso fiscale, soprattutto dopo gli ultimi scandali di Panama Papers e Paradise Papers.
L’OECD (Organization for Economic Co-operation and Development) ha tuttavia ritirato nel 2010 dall’elenco dei paradisi fiscali le Bahamas, che sono state rimosse ufficialmente nel 2018 dall’elenco dei paradisi fiscali dell’Unione Europea con obbligo di essere monitorate nel tempo.
Le Bahamas sono costituite da oltre 700 isole e le sue baie sono distribuite su 160 mila chilometri quadrati situati al largo della costa degli Stati Uniti. In questi giorni avevano dichiarato lo stato di emergenza anche in Florida, Carolina del Sud e Carolina del Nord, nonché in 12 contee in Georgia, mobilitando risorse statali per prepararsi a combattere gli effetti dell’uragano Dorian per fortuna sceso poi a semplice tempesta tropicale.
La comunità internazionale ha intensificato gli sforzi per aiutare i residenti mentre la guardia costiera americana sta lavorando con la NEMA (National Emergency Management Agency) delle Bahamas per fornire aiuti e fornire assistenza nelle operazioni di ricerca e salvataggio.
Poche settimane dopo che l’uragano Dorian ha devastato le Bahamas settentrionali, una potenziale nuova depressione tropicale si potrebbe scatenare sull’Atlantico. La tempesta tropicale Humberto si sta avvicinando all’arcipelago. Il governo delle Bahamas ha emesso avvisi di tempeste tropicali per le isole di Abaco, Grand Bahama, New Providence, Isole Berry, Bimini, ed Eleuthera.