di Alberto Galvi –
Il parlamento barbadiano ha eletto Sandra Mason primo presidente per sostituire la regina Elisabetta II del Regno Unito come capo di Stato, la quale fino ad oggi nominava il governatore generale a seguito delle elezioni legislative. Il leader del partito di maggioranza o il leader della coalizione di maggioranza veniva nominato primo ministro dal governatore generale, mentre il primo ministro raccomandava il vice primo ministro.
Sandra Mason è stata eletta lo scorso 20 ottobre con il voto dei due terzi di una sessione congiunta della Camera dell’Assemblea, che è composta da 30 seggi, e del Senato che è composto da 21 seggi. Il senatore Caswell Franklyn per motivi procedurali si è opposto all’elezione di Sandra Mason come primo presidente di Barbados.
Per questa ragione i membri della Camera dell’Assemblea e del Senato per confermarla alla presidenza hanno dovuto effettuare ancora una votazione separata alla Camera con 27 voti a favore e 0 contrari, e al Senato con 18 voti a favore e 0 contrari.
Mason presterà giuramento il 30 novembre, e il leader dell’opposizione, il vescovo Joseph Atherley, si è congratulato con il governatore generale Sandra per essere stata eletta presidente. Il primo ministro Mia Amor Mottley spera che l’elezione della Mason porti a una maggiore unità di intenti nella lotta contro la nuova pandemia di coronavirus, i cambiamenti climatici e la sottopopolazione.
L’Isola caraibica è stata rivendicata dagli inglesi nel 1625 ed ha ottenuto l’indipendenza nel 1966. La nazione caraibica di poco meno di 300mila abidanti aveva a lungo mantenuto legami con la monarchia britannica, ma negli ultimi anni sono aumentate le richieste di piena sovranità. Barbados non è la prima ex colonia britannica dei Caraibi a diventare una Repubblica indipendente: è stata preceduta da Guyana, Trinidad e Tobago e Dominica.
Il governo barbadiano ha annunciato l’anno scorso l’intenzione di passare allo status di Repubblica. Un tempo fortemente dipendente dalle esportazioni di zucchero, la sua economia si è diversificata nel turismo prima della pandemia di COVID-19, con più di un milione di turisti che visitavano le sue spiagge ogni anno. Il paese caraibico si occupa anche di servizi di finanza offshore ed è importante percettore di valuta estera con una forza lavoro altamente istruita.