Belize. Disputa con il Guatemala: si vota ad aprile se arrivare all’ICJ dell’Aja

di Alberto Galvi

Il Belize è un piccolo stato centroamericano con un persistente conflitto territoriale con il vicino Guatemala. Con il nome di Honduras britannico era stato una colonia della corona britannica dal 1862, prendendo poi il nome di Belize nel 1973. Il Guatemala rivendicò una parte del suo territorio sulla base di trattati anglo-spagnoli del diciottesimo secolo. Per risolvere la questione i due stati devono indire un referendum per decidere se portare o meno davanti all’ICJ (International Court of Justice) dell’Aja la questione della disputa. I cittadini guatemaltechi hanno già espresso lo scorso anno parere positivo con un referendum e il prossimo aprile sarà la volta dei cittadini del Belize esprimere il loro parere.
Il Belize è un paese politicamente stabile, il primo ministro del paese Dean Barrow è al suo terzo mandato con il partito UDP (United Democratic Party) mentre prima di lui c’era al potere Said Musa del PUP (People’s United Party), che era stato primo ministro nei dieci anni precedenti. L’attuale leader dell’opposizione è invece John Briceno anche lui del PUP. Per l’attuale primo ministro la grande sfida del suo mandato è risolvere la disputa territoriale che il Belize ha con il paese centroamericano.
Il Guatemala contesta al Belize un trattato del 1859 in cui rivendica 12.272 chilometri quadrati del territorio beliziano, circa metà del paese, comprese isole e isolotti (cayes). Il trattato avrebbe concesso il diritto di godimento da parte del Guatemala dei cayes di Ranguana e di Sapodilla e dei diritti in quelle aree del mare adiacenti ai cayes. Secondo i termini del trattato Wyke-Aycinena del 1859, il Guatemala accettò di riconoscere l’Honduras britannico, mentre il Regno Unito promise di costruire una strada dal Guatemala alla vicina città Baymen di Punta Gorda. Il Guatemala successivamente affermò invece che il trattato del 1859 era nullo perché gli inglesi non avevano rispettato le disposizioni sull’assistenza economica.
Il Belize, una volta indipendente nel 1981, non venne riconosciuto dal Guatemala fino al 1992. I negoziati tra i due paesi, con il Regno Unito in qualità di osservatore, ripresero nel 1988. Le tensioni più dure tra Belize e Guatemala furono nel 1972 con un dispiegamento di truppe alle frontiere di entrambi i paesi, mentre i colloqui ripresero tra il 1973 e il 1975 ma si interruppero di nuovo quando le tensioni aumentarono. Le ultime tensioni tra le due parti per la disputa territoriale accaddero nel 2016 dopo una sparatoria lungo il confine in cui morì un bambino guatemalteco. In seguito a questo incidente il Guatemala schierò 3 mila soldati lungo il confine disputato con il Belize.
Grazie ad un accordo stipulato tra i due paesi nel 2008 in seguito all’intervento diplomatico dell’OEA (Organización de los Estados Americano), il Guatemala ha indetto lo scorso 15 aprile questo referendum per portare la lunga controversia con il vicino Belize davanti all’ICJ ottenendo esito positivo. Precedentemente c’era stato un tentativo di accordo nel 2003 fallito proprio a causa del Guatemala. Il Belize invece indirà questo referendum il prossimo 10 aprile.
Se la disputa tra le due parti verrà decisa dall’ICJ, si stima che duri almeno cinque anni e costerà milioni di dollari. La Corte Internazionale dell’Aja è il principale organo giudiziario dell’UN (United Nation) dove i paesi con territori e aree marittime contese presentano le loro richieste di aggiudicazione. In un primo momento entrambi i paesi avevano deciso di indire il referendum nel 2013 ma poi venne posticipato fino a quando il presidente guatemalteco Jimmy Morales lo fece indire nel 2018.
L’ICJ dell’Aja è composta da 15 giudici ma i due paesi possono nominare un giudice a testa per aiutarli nel caso insorgessero problemi di carattere politico-giuridico durante il processo. Questo giudice deve essere indipendente, non un cittadino del paese che lo ha convocato e con una vasta conoscenza del diritto internazionale. Se un paese non si attiene alla sentenza definitiva e inappellabile dell’ICJ, viene chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire anche attraverso delle sanzioni.
A livello internazionale il Belize è sostenuto dai paesi del Commonwealth britannico di cui anche lui fa parte. La Gran Bretagna ha contribuito con 1,3 milioni di dollari del Belize alla campagna di sensibilizzazione pubblica per sostenere il referendum. I fondi saranno amministrati dall’UNDP (United Nations Development Programme). Per quanto riguarda il governo del Belize si è schierato all’unanimità a favore del “SI” al referendum, mentre il partito di opposizione PUP nonostante i molti dissidi interni farà una campagna elettorale a favore del “NO”. I cittadini beliziani aventi il diritto al voto sono circa 200mila e per loro prendere una decisione sarà molto difficile a causa di questo clima di incertezza che si è creato nel paese sull’utilità o meno di questo referendum.