BIELORUSSIA. Putin lascia Minsk dopo accordi su nucleare e prestiti

TMNews, 1 giu 12 –

Vladimir Putin lascia Minsk per volare a Berlino e Parigi, con una serie di nuovi accordi e propositi formulati con l’autoritario Aleksandr Lukashenko, che segnalano un rinnovato slancio nelle relazioni tra i due Paesi dell’ex Urss. Il presidente russo, che non ha mai amato particolarmente il collega di Minsk, ma che ha progetti e mire importanti per lo spazio ex sovietico, ha promesso lo stanziamento della terza tranche di un prestito concesso dall’EurAsec sotto egida russa e ha assicurato che “cominceranno concreti negoziati per la quarta”. Per Minsk è un’importante boccata d’ossigeno: 440 milioni di dollari (di un prestito complessivo da tre miliardi), che dovevano essere sbloccati già lo scorso febbraio. Le delegazioni governative dei due Paesi, poi, hanno firmato un contratto preliminare per la costruzione di una centrale nucleare in Bielorussia, da mettere in funzione tra il 2016 e il 2018 e che sarà finanziata dalla banca russa Vneshekonombank. In cambio dei finanziamenti, Putin – che ha voluto Minsk come prima tappa all’estero dopo la rielezione – ha ottenuto le promesse di Lukshashenko di lavorare per una crescente integrazione a livello di Unione doganale. Questa associazione per ora a tre Paesi, a cui partecipa anche il Kazakistan, per il Cremlino deve essere la base per un’Unione eurasiatica, nuovo blocco economico tra l’Europa e l’Asia, alla ricerca di rinnovato peso per lo spazio ex sovietico. Nel comunicato finale emesso prima della partenza di Putin per Berlino, i due Paesi si ripropongono anche di approfondire e sviluppare l’Unione Russia-Bielorussia, firmata nel 1999 e rimasta in gran parte sulla carta, perchè Lukashenko non ha mai voluto cedere su alcuni punti, come l’adozione di valuta comune, temendo una ‘annessione’ alla Russia del suo Paese. Ora se ne riparla. Con il tasso ufficiale di inflazione al 108% nel 2011, anno che ha visto il rublo perdere il 70% del proprio valore, la Bielorussia è isolatissima a livello internazionale e per Putin diventa un partner ‘comodo’, a cui è facile fare richieste. Nel giro di pochi anni, Minsk ha venduto per intero a Gazprom la società che gestisce il trasporto del gas in Bielorussia, affare a lungo osteggiato dallo stesso Lukashenko, ma diventato condizione per il prestito anticrisi EurAsec da 3 miliardi di dollari ottenuto nel 2011. Ora sul piatto ci sono “altre grosse aziende”, ha dichiarato il vicepremier bielorusso Vladimir Semashko.