Usa. Bloomberg denuncia un accordo segreto di Google con Mastercard per “tracciare” gli acquisti delgi americani

di Guido Keller

Immediatamente dopo l’ennesima accusa del presidente Usa Donald Trump a Google, a Twitter e a Facebook di faziosità e quindi di penalizzarlo, con tanto di minaccia di “regolamentarli”, Bloomberg ha accusato i due colossi Google e Mastercard di interagire sullo scambio di dati. Si intende, le cose non sono necessariamente collegate, ma la tempistica lascia di stucco.
Secondo la multinazionale delle news media con sede a New York vi sarebbe stato un accordo segreto grazie al quale Google avrebbe pagato fior di quattrini per ottenere da Mastercard dati sulla tracciabilità di oltre due miliardi di operazioni di consumatori statunitensi al fine di vendere campagne pubblicitarie mirate. Bloomber, che si sarebbe rifatto a individui presenti alle trattative fra le due aziende, ha fatto notare che gli utenti di Mastercard sarebbero stati all’oscuro della possibilità che i loro acquisti venissero tracciati, ma Google lo scorso anno aveva lanciato il servizio “Store Sales Measurement” grazie alla collaborazione con non meglio citati partner.
In pratica avviene che se un utente visiona un prodotto attraverso il motore di ricerca Google o clicca su una pubblicità e poi si reca in un negozio per acquistarlo pagando con una carta di credito o di debito Mastercard, chi ha pagato per quella pubblicità viene informato dell’acquisto. E’ necessario tuttavia che l’utente abbia effettuato l’accesso a Google con il proprio login e che abbia effettuato l’acquisto entro 30 giorni da quando ha visto la pubblicità del prodotto.
Va comunque detto che le informazioni raccolte dal titolare della pubblicità sono interessano solo il volume degli acquisti.
Google ha comunque precisato in una nota che “Prima di lanciare tale prodotto in versione beta abbiamo sviluppato una nuova tecnologia di crittografia in doppio cieco che impedisce sia a Google sia ai nostri partner di visualizzare le informazioni personali identificabili degli utenti. Non abbiamo accesso a nessuna informazione personale dalle carte di credito e di debito dei nostri partner, né condividiamo alcuna informazione personale con i nostri partner. Gli utenti Google possono fare opt out in qualsiasi momento utilizzando gli strumenti gestione Attività Web e App”.
Per Mastercard è intervenuta la portavoce Seth Eisen, la quale ha spiegato che i dati vengono condivisi con i partner dell’azienda per misurare “l’efficacia delle loro campagne pubblicitarie”. Non vi sono tuttavia stati commenti nello specifico sulle accuse mosse da Bloomberg.