Bolivia. Il governo di Arce aprirà a nuove relazioni con il governo cileno di Boric

di Alberto Galvi –

Il presidente boliviano Luis Arce ha accolto con favore l’elezione del neo presidente cileno Gabriel Boric per l’affinità ideologica e perché questo segnerà una nuova tappa nelle relazioni tra Bolivia e Cile. I due Paesi non avevano infatti relazioni diplomatiche dal 1978, quando fallì l’ultimo tentativo di risolvere una lunga e complessa disputa sull’accesso al mare. Negli ultimi anni i rapporti tra i due paesi sono stati particolarmente tesi per la causa intentata nel 2013 dall’allora governo di Evo Morales all’ICJ (Corte Internazionale di Giustizia) dell’Aia. Nel 2018 la Corte ha stabilito che il Cile non ha l’obbligo legale di negoziare con la Bolivia, ma per le autorità boliviane la sentenza non costituisce un impedimento al dialogo.
Il governo boliviano ha espresso fiducia che con il nuovo governo cileno si possano approfondire le relazioni economiche bilaterali e si attendono progressi anche su temi come la lotta al contrabbando. Il Cile è stato duramente colpito economicamente dalla pandemia e dagli scontri violenti tra manifestanti antigovernativi e forze di sicurezza, che continuano settimanalmente nella capitale cilena. La Bolivia mantiene un rapporto commerciale storicamente deficitario con il Cile.
Boric sarà diverso da Sebastián Piñera, ma la politica estera difficilmente cambierà e questo perché nel 2022 entrambi i paesi si incontreranno di nuovo all’Aia per la disputa sull’accesso al mare.