Bolivia. Le tappe verso il voto per le presidenziali

di Alberto Galvi

Le elezioni presidenziali boliviane dallo scorso anno stanno vivendo una vera e propria odissea dopo la cancellazione di quelle dello scorso 20 ottobre, in cui Evo Morales era stato dichiarato vincitore per il quarto mandato consecutivo.
Il successivo blocco della diffusione dei risultati preliminari durante la notte delle elezioni ha modificato il risultato elettorale provvisorio contro Morales.
Quando è ripresa la conta dei voti il risultato elettorale che ne è scaturito ha provocato accuse di frode, a causa del cambio di tendenza dei voti a favore di Morales. Anche l’OEA (Organización de los Estados Americanos), ha denunciato delle irregolarità in quelle elezioni a favore di Morales.
I primi di novembre il neo presidente eletto è stato costretto a rassegnare le dimissioni dalla presidenza in mezzo alle proteste e dopo aver perso il sostegno delle forze armate. Successivamente è fuggito in Messico l’11 novembre scorso.
Da novembre è entrato in carica un governo ad interim presieduto da Jeanine Áñez, con lo scopo di indire nuove elezioni entro 90 giorni poi successivamente rinviate. Da dicembre, l’ex presidente Morales si è rifugiato in Argentina.
Successivamente il paese andino aveva programmato di tenere le elezioni il 3 maggio prossimo dopo la cancellazione delle elezioni del 20 ottobre 2019 in cui Morales aveva optato per un quarto mandato.
Nelle scorse settimane il presidente della TSE (Tribunal Supremo Electoral), Salvador Romero, aveva annunciato la decisione di rinviare le elezioni dopo che il governo ad interim di Jeanine Áñez aveva approvato una quarantena di 14 giorni per prevenire la diffusione dell’epidemia da COVID-19.
Durante la quarantena Romero ordinò quindi la sospensione di tutte le attività della campagna elettorale, mentre il TSE definirà una nuova data per le elezioni dopo aver consultato i partiti politici che vi partecipano.
Oltre ad una nuova data da fissare, serviranno anche nuove regole per evitare che accada quello che è successo lo scorso ottobre.
Innanzitutto l’utilizzo di un nuovo software per eseguire un conteggio rapido il giorno delle elezioni e anche il conteggio dei voti ufficiali.
Non compariranno più tra gli iscritti nei registri elettorali i nomi delle persone decedute, come è accaduto nella votazione del 20 ottobre scorso.
Tra le nuove regole presenti nelle prossime elezioni, ci sarà quella basata sull’applicazione degli audit a tutta l’implementazione tecnologica e logistica del processo elettorale.
Inoltre, ci sarà il rafforzamento dell’assistenza tecnica da parte delle missioni di osservatori e dalla cooperazione internazionale.
L’ultimo sondaggio elettorale condotto da Ciesmori per Unitel, Bolivisión e Red Uno, svolto un mese e mezzo prima della scadenza elettorale del 3 maggio, poi posticipata, rilevava come il MAS (Movimiento Al Socialismo) con il candidato presidente Luis Arce Catacora avrebbe ottenuto il 33,3% dei voti.
Inoltre avrebbe rilevato come la CC (Comunidad Ciudadana) con il candidato alla presidenza Carlos Mesa avrebbe ottenuto il 18,3% e di come l’alleanza Juntos, con la candidata alla presidente Jeanine Áñez avrebbe ottenuto il 16,5% dei voti.
In questo modo, se le elezioni fossero state fatte in questi giorni, le avrebbe vinte Luis Arce Catacora come presidente e David Choquehuanca come vicepresidente a correzione del risultato elettorale del 20 ottobre scorso.
La nuova data per le elezioni presidenziali non è stata ancora fissata. Il TSE della Bolivia ha proposto al Congresso di svolgerle tra giugno e settembre, mentre nessuno per il momento ha sollevato l’idea di rinviarle fino al 2021.