Bolivia. Morales, ‘vorrei tornare’. Onu e Ue lavorano alla mediazione. 23 i morti

Notizie Geopolitiche –

E’ di 23 morti, 9 solo lo scorso venerdì vicino a Cochabamba, il bilancio delle vittime degli scontri che si susseguono in Bolivia dall’inizio delle proteste.
Morales è in questo momento autoesiliato in Messico, ma si è detto pronto a rientrare “per finire il mio mandato”, “sono abituato a stare con la gente come sindacalista e come presidente, a fare il mio lavoro”. Ha comunque reso nota l’intenzione di non ricandidarsi a nuove elezioni.
Intanto nel paese, che vede la presidente ad interim della vicepresidente della Camera Jeanine Anez, si susseguono aspri gli scontri, con blocchi delle strade, negozi incendiati, cariche della polizia, sassaiole ed arresti. Tra l’altro fa discutere un decreto della stessa Anesz che dà uno scudo penale ai poliziotti e ai militari coinvolti nella repressione per cui da più parte sono denunciati abusi e violenze.
Tutto è partito dalle elezioni del 20 ottobre, quando Morales con il suo Movimiento al Socialismo (Mas) ha vinto con il 47,08% delle preferenze sull’ex presidente Carlos Mesa, candidato di Comunidad Ciudadana (Cc, 36,51%). Il distacco è stato di poco oltre i 10 punti, sufficienti secondo la Costituzione per non andare al ballottaggio ed essere riconfermato alla guida del paese latinoamericano.
Da subito si è urlato ai brogli, ed in tutta la Bolivia sono scoppiate violente proteste con i manifestanti che hanno occupato i media di stato ed interi reparti della polizia e dei militari che si sono ammutinati, in particolare a Chuquisaca, Tarija, Santa Cruz, Potosí e Oruro.
L’Onu ha inviato nel paese Jean Arnault per cercare di arrivare al dialogo fra le parti e, come ha dichiarato, “incontro una molteplicità di attori politici e sociali per conversare sui principi della nonviolenza, della pacificazione, e della necessità di un dialogo urgente, ed anche di come contribuire nel modo migliore possibile per l’obiettivo desiderato di celebrare elezioni libere e trasparenti”.
Nella mediazione è coinvolto anche l’ambasciatore dell’Ue in Bolivia, León de la Torres, per il quale “è fondamentale stabilizzare il Paese, recuperare la calma, superare la violenza, produrre l’inizio di una riconciliazione nazionale, e soprattutto che si facciano i primi passi certi per la convocazione delle elezioni”.

Evo Morales.