Brasile. Ancora una volta Luiz Fux aiuta il terrorista Battisti: estradizione congelata

Notizie Geopolitiche

La triste telenovela del caso Battisti ha visto oggi un giudice della Corte suprema, Luiz Fux, congelare per l’ex terrorista dei Proletari armati per il Comunismo ogni possibilità di estradizione in Italia, perlomeno fino al 24 ottobre, quando la stessa Corte, o meglio, il Supremo Tribunale Fedeale, si riunirà per deliberare sulla recente decisione del presidente Michael Temer di ritirare a Battisti lo status di rifugiato politico e il permesso di soggiorno.
Battisti era stato arrestato lo scorso 5 settembre con poche migliaia di euro nella città di Corumbà, nel Mato Grosso do Sul, mentre cercava di passare la frontiera, ma già due giorni dopo lo stesso giudice Luiz Fux ne aveva disposto la scarcerazione.
A concedere l’asilo politico a Battisti era stato l’ex presidente Lula in uno dei suoi ultimi provvedimenti, questi oggi condannato 9 anni e mezzo per corruzione.
Proprio oggi il ministro della Giustizia brasiliano Torquato Jardim, aveva accusato Battisti di aver “rotto il rapporto di fiducia” concessogli: “ha cercato – ha affermato in un intervista alla Bbc brasiliana – di uscire dal Brasile senza una ragione precisa, dicendo che stava andando a comprare materiale da pesca. Ma ha rotto il rapporto di fiducia perché ha commesso un illecito e lasciava il Paese con denaro oltre il limite consentito, senza motivo apparente”.
Un orientamento, quello del governo brasiliano, che avrebbe potuto riaprire i termini di cooperazione in materia di Giustizia con l’Italia, sospesi dopo che nel 2011 la Corte suprema brasiliana, di cui faceva parte Luiz Fux, aveva avallato la concessione di Lula a Battisti.
L’ex terrorista è stato condannato in Italia a due ergastoli e a vari anni di reclusione per quattro fra omicidi e concorsi in omicidio, nella fattispecie il 6 giugno 1978 a Udine Antonio Santoro, maresciallo della Polizia penitenziaria, il 16 febbraio 1979 a Milano Pierluigi Torregiani, gioielliere, il 16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala, Lino Sabbadin, macellaio, il 19 aprile 1979 a Milano, Andrea Campagna, agente della Digos. Era evaso dal carcere di Frosinone nel 1981 dopo due anni di reclusione, quindi era fuggito in Messico e poi in Francia, per poi fuggire in Brasile dove Lula gli aveva concesso asilo politico.