Brasile. Il neo-presidente della Camera annulla il voto dell’impeatchment della Rousseff

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rousseff dilmaDopo che il 5 maggio la Corte federale del Brasile ha destituito dalla carica di parlamentare e quindi di presidente della Camera Eduardo Cunha, accusato di essersi intascato una tangente da 5 milioni di dollari al fine di ostacolare le indagini sul caso Petrobras, il neo-presidente ad acta Waldir Maranhao ha tra i primi provvedimenti annullato clamorosamente il voto del 17 aprile con cui è stato avviata la procedura di impeatchment della presidente Dilma Rouseff.
Tra l’altro Cunha è stato il più acceso sostenitore della destituzione della Rousseff, anch’essa rimasta impigliata nello scandalo corruzione ma per l’impeatchment accusata di aver truccato i conti dello Stato per far vedere in campagna elettorale un andamento dell’economia fasullo.
Il voto in Senato, previsto per dopodomani e parte della procedura di destituzione, rischia così di saltare lasciando a bocca asciutta i molti deputati che pubblicamente hanno chiesto e votato la destituzione della presidente; si attende ora la decisione della Corte suprema, la sola in grado di annullare l’iniziativa di Maranhao.
Rousseff ha appreso la notizia durante una cerimonia pubblica ed ha commentato che “Non conosco le conseguenze di questa decisione. Restiamo prudenti”. I suoi sostenitori presenti hanno esclamato slogan come “Non ci sarà il colpo di stato”.