Brasile. Battisti in fuga? ‘Macché, nessuno può estradarmi. Bolsonaro dice fanfaronate’

Il suo avvocato smentisce la fuga. Ma Bolsonaro ne ha promesso l'estradizione in Italia.

di Enrico Oliari –

Il nuovo presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha promesso in più occasioni l’estradizione in Italia dell’ex terrorista Cesare Battisti, sia in campagna elettorale che a caldo una volta eletto alla presidenza, domenica scorsa.
In Brasile Battisti ha sempre goduto della protezione prima di Lula e poi di Dilma Rousseff, entrambi condannati o sotto processo per corruzione, ed anche la magistratura ha fatto i salti mortali per trattenere sui caldi lidi del paese latinoamericano l’ex terrorista italiano mettendosi di traverso ad ogni richiesta di estradizione presentata dall’Italia, adducendo che la pena massima prevista in Brasile è di 30 anni, mentre in Italia l’ex terrorista dei Proletari armati per il Comunismo deve scontare due ergastoli.
A concedere l’asilo politico a Battisti era stato Luiz Inácio Lula da Silva in uno dei suoi ultimi provvedimenti, ma giù un anno fa il presidente del Brasile, Michel Temer aveva revocato l’asilo politico e il permesso di soggiorno all’ex terrorista italiano in quanto arrestato nella città di Corumbà, nel Mato Grosso do Sul, mentre cercava di espatriare con poche migliaia di euro. Anche in quel caso il giudice Luiz Fux del Tribunale regionale federale della terza regione ne aveva disposto la scarcerazione con la sola restrizione di doversi recare una volta al mese in tribunale per confermare la sua presenza a San Paolo, dove risiedeva, e di rendere conto delle sue attività.
Intervistato allora per la tv brasiliana Tribuna, Battisti aveva dichiarato con tono arrogante che “In Brasile sono protetto, posso uscirne come e quando voglio” e che “Se pensano di potermi mandare in Italia lo faranno illegalmente”. Era poi stato tolto in aprile il braccialetto elettronico di sorveglianza, come pure era decaduto l’obbligo di firma mensile.
Battisti è un ex terrorista dei Proletari armati per il Comunismo: è stato condannato in Italia a due ergastoli e a diversi anni di prigione per quattro fra omicidi e concorsi in omicidio, nella fattispecie il 6 giugno 1978 a Udine Antonio Santoro, maresciallo della Polizia penitenziaria, il 16 febbraio 1979 a Milano Pierluigi Torregiani, gioielliere, il 16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala, Lino Sabbadin, macellaio, il 19 aprile 1979 a Milano, Andrea Campagna, agente della Digos.
Fatto sta che “La Stampa” e atre estate hanno riportato due gironi fa di una possibile fuga di Battisti, il quale domenica scorsa si trovava in un bar con amici dove aveva seguito con nervosismo evidente la diretta televisiva sullo spoglio del voto delle presidenziali, e più tardi una testimone aveva riferito di averlo visto salire su un battello a Cananeia, villaggio di pescatori a circa 260 km da San Paolo.
Ieri si è tuttavia fatto sentire uno egli avvocati di Battisti, Igor Tamasauskas, il quale ha smentito le notizie di una fuga dell’ex terrorista affermando che in realtà si trova a San Paolo, per incontrare i suoi legali e che prossimamente tornerà alla sua abitazione di Cananeia.
Per Tamasauskas Battisti “dispone di una decisione del Supremo Tribunale Federale che garantisce la sua permanenza in Brasile” e il governo del Brasile non potrà concedere l’estradizione in Italia.
E lo stesso ex terrorista ha poi risposto a Radio Rai affermando che non vi è stata “Nessuna fuga, assolutamente. In Italia possono dire quello che vogliono. Io sto andando a casa ed è tutto tranquillo”. Battisti è stato quindi veramente a San Paolo per incontrare i suoi avvocati, i quali gli hanno garantito che la legge è dalla sua: “Bolsonaro può dire tutto quello che vuole – ha insistito -, io sono protetto dalla Corte Suprema. Le sue sono solo parole, fanfaronate. Lui non può fare niente, c’è una giustizia, io per la giustizia sono protetto, lui non ha nulla a che vedere con questo. Non penso abbia interesse a creare discordia tra il potere giudiziario e l’esecutivo. Si parla, ognuno può dire quello che vuole. Io non ho nessun problema”.