Brasile. Lula liberato in attesa del terzo grado. Bolsonaro, ‘canaglia libera ma colpevole’

di Enrico Oliari

Per il presidente brasiliano Jair Bolsonaro rimane “una canaglia libera ma colpevole, alla quale non vanno date munizioni”. Nemico più ideologico che personale di Bolsonaro, il 74enne Luiz Inácio Lula da Silva è stato liberato dopo essere stato rinchiuso in carcere per 18 mesi, a seguito della condanna a 9 anni in secondo grato per essersi intascato bustarelle cospicue nel quadro dell’inchiesta il Lava Jato, la tangentopoli brasiliana. Lula è anche rimasto impigliato nei maxi-scandali che hanno coinvolto Petrobras, la ricca e potente compagnia petrolifera statale brasiliana al centro di numerose attività illecite, e la compagnia di costruzioni Odebrecht, al centro di indagini e inchieste in diversi paesi latinoamericani.
A determinarne la liberazione è stata una sentenza della Corte suprema che ha stabilito l’illeceità del carcere per i condannanti in secondo grado ma in attesa del terzo, ovvero per coloro i quali la sentenza non sia passata in giudicato.
Già l’iter del primo processo e poi quello del secondo era stato costellato da colpi di scena, con ordini di giudici che lo scarceravano, contraddetti da quelli di colleghi che annullavano l’ordine dei primi, una situazione paradossale che ha comunque costretto Lula a non candidarsi, come avrebbe voluto, alle presidenziali del 9 ottobre 2018 vinte da Jair Bolsonaro.
Nel settembre scorso uno scoop rilanciato da The Intercept, il portale di giornalismo investigativo guidato da Glenn Greenwald, ha riportato scambi rimessaggi su Telegram tra giudici, in particolare fra Sergio Moro e Deltan Dallagnol, che dimostrerebbero l’intento politico di dirottare i processi di Lula, compresa la volontà politica di tenerlo in carcere proprio per non dargli la possibilità di correre alle presidenziali.
Lula, che è stato presidente del Brasile tra il 2003 e il 2010 ed è visto ancora oggi come la principale figura carismatica del paese, ha lasciato la prigione di Curitiba alzando il pugno al cielo in segno di vittoria, ed ai sostenitori presenti ha detto che “Non pensavo che oggi sarei stato qui a parlare con gli uomini e le donne che durante 580 giorni hanno urlato buongiorno, buon pomeriggio e buonanotte, anche con la pioggia o con 40 gradi”.
Da parte sua Bolsonaro ha parlato agli “amanti della libertà e del bene”, invitando i cittadini ad essere uniti sotto un unico capo e affermando che “siamo la maggioranza e non possiamo commettere errori”.

Jair Bolsonaro.