BRASILE. Maxi-manifestazione contro Rousseff. Pesa lo scandalo Petrobass

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brasile manifestazione maxiNuova maxi-manifestazione in Brasile, a San Paolo, dove un milione e mezzo di persone si sono riversate in un lungo corteo per manifestare il loro scontento nei confronti della presidente Dilma Rousseff: a pesare è la situazione economica di un paese tutt’altro che in crescita e soprattutto lo scandalo corruzione che ha investito i vertici della Petrobas, fra i primi quindici produttori mondiali di petrolio e una maggiori aziende brasiliane, che vede come principali azionisti l’Unione federale (stato brasiliano), che possiede il 32,22% (55% dei diritti di voto), Borsa brasiliana, con il 12,73 %, e Bndes, con il 7,91%.
Sei mesi fa Rousseff aveva vinto di misura le elezioni, ma oggi la piazza torna a chiederne l’impeachment.
Lo scandalo Petrobas è scoppiato nel novembre 2014 e continua tutt’oggi arricchendosi di colpi di scena e di nuove rivelazioni: riguarda l’intercettazione di 3 miliardi di dollari di fondi neri, frutto delle bustarelle pagate ai dirigenti dell’azienda pubblica, in particolare a José Carlos Cosenza, direttore degli approvvigionamenti e a Maria das Graças Foster, amministratore delegato di Petrobras. Implicati nel riciclaggio anche l’ex direttore di Petrobras, Paulo Roberto Costa, e il faccendiere Alberto Youssef, divenuti poi collaboratori di giustizia.
Tra le varie aziende costrette a pagare, anche la fiamminga SMB Offshore, che ha ammesso di aver passato bustarelle per un totale di 139,2 milioni di dollari a dirigenti di Petrobras.