Brasile. Milei alla Cpac vede Bolsonaro

di Giuseppe Gagliano –

La recente partecipazione del presidente argentino Javier Milei alla Conservative Political Action Conference (CPAC) in Brasile evidenzia la crescente divisione tra le fazioni di destra e di sinistra in tutta l’America Latina. Questo evento, tenutosi a São Paulo, ha visto Milei unirsi a forze con l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro e i suoi figli, insieme a figure di spicco della destra come il politico cileno José Antonio Kast e il Ministro della Giustizia di El Salvador, Gustavo Villatoro.
La conferenza ha fornito a Bolsonaro una piattaforma per riaffermare la sua influenza politica nonostante le sfide legali che gli hanno impedito di candidarsi alle elezioni e le crescenti accuse di corruzione. Per la destra brasiliana, l’evento CPAC è stato una mossa strategica per consolidare il supporto e prepararsi alle imminenti elezioni amministrative di ottobre. La centralità di Bolsonaro in questo raduno conservatore sottolinea la resilienza della sua base politica, anche mentre affronta ostacoli giudiziari.
La partecipazione di Milei tuttavia non è stata priva di controversie. La sua decisione di partecipare al CPAC in Brasile invece di incontrare le autorità governative brasiliane o partecipare al vertice Mercosur ha deteriorato le relazioni diplomatiche. Il Brasile, principale mercato di esportazione dell’Argentina, ha risposto richiamando il proprio ambasciatore a Buenos Aires per consultazioni, segnalando un’importante frizione diplomatica. Questa mossa di Milei, percepita come uno sgarbo alla cooperazione regionale, potrebbe avere implicazioni durature per il commercio e la posizione diplomatica dell’Argentina all’interno del Sud America.
In netto contrasto con la solidarietà mostrata dai leader di destra al CPAC, il blocco progressista in America Latina appare frammentato. Le recenti tensioni tra Cile e Colombia ne sono un esempio. Il Presidente colombiano Gustavo Petro ha espresso un supporto deciso per Daniel Jadue, un politico comunista e alleato del Presidente cileno Gabriel Boric, causando uno scontro diplomatico. La detenzione preventiva di Jadue per accuse di corruzione legate a un’iniziativa di farmacie popolari ha spinto Petro a denunciare il suo trattamento come reminiscente dell’era di Pinochet, un’affermazione che ha infuriato il governo cileno. Il Cile ha risposto con una protesta formale, esacerbando le tensioni tra le due nazioni.
Questi eventi riflettono il più ampio paesaggio geopolitico in America Latina, dove gli allineamenti ideologici stanno influenzando sempre più le relazioni diplomatiche e commerciali. La rinascita conservatrice, incarnata da leader come Bolsonaro, Milei, Kast e Bukele, si contrappone nettamente ai governi progressisti di Boric, Petro e altri. Questa divisione ideologica non sta solo plasmando le politiche interne, ma sta anche influenzando le alleanze regionali e le partnership economiche.
Per l’Argentina, navigare in queste dinamiche complesse sarà cruciale. L’impegno di Milei con la destra brasiliana e il suo apparente disimpegno dal quadro collaborativo del Mercosur potrebbero avere ripercussioni economiche immediate e a lungo termine. Mentre l’America Latina si confronta con queste fratture ideologiche, la stabilità politica ed economica della regione è in bilico, influenzata dall’interazione tra le forze conservatrici e progressiste.
In conclusione, gli sviluppi recenti al CPAC in Brasile e le successive tensioni diplomatiche evidenziano le profonde divisioni ideologiche che stanno plasmando il paesaggio geopolitico dell’America Latina. Mentre i paesi della regione si allineano con blocchi conservatori o progressisti, le implicazioni per la cooperazione regionale, il commercio e le relazioni diplomatiche saranno significative e di vasta portata.