Brasile. Proteste antirazziste dopo l’uccisione di un afroamericano

Dire –

In Brasile continuano le proteste contro il razzismo e il boicottaggio della multinazionale francese dei supermercati Carrefour, rilanciate dopo l’uccisione di Joao Beto Freitas. L’uomo, un afrobrasiliano di 40 anni, è stato picchiato e soffocato a morte giovedì da due guardie di sicurezza di un punto vendita della catena transalpina di Porto Alegre, capitale dello Stato meridionale di Rio Grande do Sul. I due addetti alla sicurezza erano inizialmente intervenuti per calmare una discussione con la cassiera del negozio.
Secondo le prime analisi, Freitas è morto per asfissia. I video a circuito chiuso del negozio mostrano come le guardie di sicurezza abbiano bloccato l’uomo in modo tale da impedirgli di respirare per circa quattro minuti.
L’omicidio di Freitas è avvenuto alla vigilia del “Dia da Consciencia Negra”, una ricorrenza istituita nel 2003 per ricordare e celebrare l’apporto della popolazione afrodiscendente del Brasile.
Proteste sono state organizzate in diverse località del Paese. A San Paolo i manifestanti hanno anche danneggiato un supermercato Carrefour della zona nord della città.
Tra le principali organizzazioni promotrici della mobilitazione c’è anche la Coalizao Negra por Direitos, che ha indetto una campagna di boicottaggio dei negozi Carrefour che ha superato le 14.500 adesioni. L’organizzazione di promozione dei diritti della popolazione afrobrasiliana, si legge sul portale d’informazione Metropoles, ha annunciato di voler presentare una mozione per far incriminare Carrefour per crimini di razzismo.
Il governo del presidente Jair Bolsonaro ha negato che ci sia razzismo in Brasile. Il vicecapo dello Stato, Hamilton Mourao, ha detto che “è un’etichetta che vogliono applicare al Paese”.