Brasile. Temer batte sul tempo Bolsonaro e firma l’estradizione per Battisti, che però non si trova

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L’attuale presidente del Brasile, Michel Temer, che sarà in carica ancora per 15 giorni, ha voluto battere sul tempo il successore Jair Bolsonaro. Dopo che ieri il giudice del Supremo tribunale federale (Stf) Luis Fux ha disposto l’arresto dell’ex terrorista Cesare Battisti per “evitare il rischio di fuga e assicurare una eventuale estradizione”, ha firmato l’assenso alla richiesta dell’Italia. Battisti al momento è irreperibile e ha fatto perdere le sue tracce, ma nel momento in cui verrà individuato verrà automaticamente estradato in Italia.
Gli avvocati dell’ex terrorista si sono dati da fare per presentare ricorso al Tribunale supremo federale, ma i tempi in Brasile sono cambiati, non ci sono più al potere Luiz Inácio Lula da Silva, che in uno dei suoi ultimi provvedimenti gli aveva concesso il permesso di soggiorno e asilo politico, e Dilma Rousseff, ed è nei pieni del presidente firmare un’estradizione scavalcando il Tribunale.
Battisti è un ex terrorista dei Proletari armati per il Comunismo: è stato condannato in Italia a due ergastoli e a diversi anni di prigione per quattro fra omicidi e concorsi in omicidio, nella fattispecie il 6 giugno 1978 a Udine Antonio Santoro, maresciallo della Polizia penitenziaria, il 16 febbraio 1979 a Milano Pierluigi Torregiani, gioielliere, il 16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala, Lino Sabbadin, macellaio, il 19 aprile 1979 a Milano, Andrea Campagna, agente della Digos.