Caos a Cuba, dilaga la protesta contro il regime

di Gaetano De Pinto

Dilaga la protesta a Cuba, tra il silenzio della stampa internazionale e le poche notizie che filtrano a causa dell’interruzione di internet e dei social. Tutto è partito da Matanzas, città di 140mila abitanti situata nel nord ovest del paese. Lì si è avuta un’impennata di contagi da Covid-19, e la popolazione si è ritrovata in un’emergenza sanitaria con gravi carenze; insufficienti persino le siringhe per i prelievi, scarseggiano i tamponi e l’assistenza sanitaria ai malati gravi è del tutto inadeguata. A questo quadro si aggiungono le difficoltà a reperire generi alimentari e medicinali, con code interminabili e la gente che si mette in fila già alle 4.00 di mattina per assicurare la razione alla famiglia. Una situazione esasperante che ha spinto moli a scendere in piazza per manifestare contro il regime comunista, non accadeva da trent’anni. Da lì la protesta è dilagata, con cortei a San Antonio de los Banos, un centro di 50mila abitanti a una trentina di chilometri dalla capitale.
I manifestanti, perlopiù giovani, hanno gridato “Abbasso la dittatura!”, “Non abbiamo paura”, ma immediata è stata la repressione dell’esercito, con decine di arresti anche grazie all’impiego di poliziotti in borghese. Fonti di Notizie Geopolitiche riportano che agli agenti sia stato ordinato di non indossare la divisa dopo casi di aggressione della folla ad alcuni poliziotti.
Il presidente Miguel Diaz Canel Bermudez se l’è presa con gli Stati Uniti accusandoli di fomentare le proteste, ed ha affermato che “i 60 anni della Rivoluzione cubana hanno dato loro molto fastidio, tanto da spingerli ad aumentare le pressioni nei nostri confronti”. Il consigliere per la Sicurezza Usa, Jake Sullivan, ha messo in guardia il governo cubano dal calpestare i diritti civili dei cubani, e il ministro degli Esteri di L’Avana ha risposto che “Sullivan non ha autorità politica e morale per parlare di Cuba”. Il presidente del Messico Andres Manuel Lopez Obrador ha offerto aiuti a Cuba ed ha ammonito la comunità internazionale dall’adottare “interferenze esterne”, stesso messaggio giunto da Mosca.
Intanto però la protesta è arrivata nella capitale, dove ci sono stati scontri con decine di arresti. Al momento diverse imbarcazioni di cubani si stanno dirigendo verso la Florida, mentre altre sono rimaste al largo dell’isola rimanendo entro le 12 miglia per esprimere in questo modo la protesta contro il regime.

Miguel Mario Diaz-Canel Bermudez.