Caraibi. Le alghe stanno uccidendo pesci e altri animali lungo le coste da Porto Rico alle Barbados

di Alberto Galvi

Una enorme quantità di alghe sta uccidendo pesci e altri animali selvatici lungo le coste caraibiche da Porto Rico alle Barbados, cosa che ha effetti anche sul turismo, in forte calo, a causa del rilascio di gas puzzolenti e nocivi. Più di 24 milioni di tonnellate di sargassum hanno ricoperto l’Atlantico a giugno, superando le cifre del 2018.
Secondo il Programma per l’ambiente dei Caraibi delle Nazioni Unite i livelli di sargassum nella regione sono così alti a causa dell’aumento della temperatura dell’acqua per il cambiamento climatico e per i fertilizzanti carichi di azoto e i liquami che nutrono le alghe.
Grandi quantità di sargassum sono comparse per la prima volta nel Mar dei Caraibi nel 2011 e da allora il problema si è verificato praticamente ogni anno. Il sargassum con moderazione aiuta a purificare l’acqua e ad assorbire l’anidride carbonica ed è una parte fondamentale dell’habitat di pesci, tartarughe, gamberetti, granchi e altre creature. Viene anche utilizzato in fertilizzanti, alimenti, biocarburanti, materiali da costruzione e medicinali.
Il sargassum è dannoso per l’ambiente quando se ne accumula troppo al largo o sulle spiagge. Alcune nazioni insulari per rimuovere le alghe dalla spiaggia utilizzano macchinari pesanti, ma gli scienziati avvertono che provocano erosione e possono distruggere i nidi di tartarughe in via di estinzione.
Molte isole dei Caraibi stanno lottando finanziariamente e non hanno i mezzi per eliminare le grandi quantità di alghe; un gran numero sono finite vicino al territorio caraibico francese di St. Martin, presso l’isola francese di Guadalupa, sulle Isole Vergini americane, su Union Island, che fa parte di St. Vincent e Grenadine, sull’isola caraibica francese della Martinica, e sulle Isole Cayman.