Caraibi. Le elezioni del 2020

di Alberto Galvi

Il 2020 è l’anno delle elezioni in molti paesi caraibici. Gli elettori si recheranno alle urne in Belize, Repubblica Dominicana, Guyana, St. Kitts e Nevis, St. Vincent e Grenadine, Suriname e Trinidad e Tobago. Gli attuali leader di governo di questi paesi cercano un nuovo mandato e le forze di opposizione tentano come possono di estrometterli. Il prossimo anno si andrà a votare anche a St. Lucia e Giamaica.
Le prime elezioni della regione quest’anno saranno sicuramente quelle in Guyana. In questo paese gli 11 partiti politici che parteciperanno alle elezioni generali e regionali del 2 marzo prossimo, hanno firmato un Codice di condotta, sviluppato dalla ERC (Ethnic Relations Commission). Il Codice funge da accordo reciproco sulle regole e sul comportamento previsto dei partiti politici e dei loro alleati, durante la campagna elettorale.
Le elezioni saranno attentamente monitorate dalla comunità internazionale poiché questo paese sudamericano di poco meno di 800 mila abitanti è una delle nuove potenze petrolifere mondiali. La sfida alle presidenziali sarà soprattutto tra i seguenti candidati: l’attuale presidente David Granger dell’APNU-AFC (Partnership for National Unity-Alliance for Change) e il candidato dell’opposizione Irfaan Ali del PPP (People’s Progressive Party). L a Guayana ha il vincolo di mandato a differenza degli altri paesi del CARICOM (Caribbean Community).
Questa organizzazione dei paesi caraibici è una zona di libero scambio composta da 20 paesi che sono: Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Dominica, Grenada, Guyana, Haiti, Giamaica, Montserrat, Santa Lucia, Saint Kits e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago. I membri associati sono Anguilla, Bermuda, Isole Vergini britanniche, Isole Cayman, Turks e Caicos.
Tra le elezioni del 2020 ci sono anche le presidenziali nella Repubblica Dominicana nel mese di maggio. I 2 principali partiti del paese sono: il PRM (Partido Revolucionario Moderno) il cui candidato alle presidenziali sarà Luis Abider mentre Il candidato del PLD (Partido de la Liberación Dominicana), che attualmente costituisce il partito di governo, sarà Gonzalo Castillo Terrero. Il PLD è attualmente guidato dal presidente Danilo Medina.
L’attuale presidente non si candiderà alle prossime elezioni. Precedentemente Medina aveva pensato alla possibilità di candidarsi per un terzo mandato, ma ciò avrebbe richiesto una riforma costituzionale fortemente osteggiata dalla maggioranza della popolazione e delle forze politiche.  
Si svolgeranno anche nel mese di maggio le elezioni in Suriname. Le elezioni potrebbero essere piene di tensioni se l’opposizione sarà in grado di suscitare nell’elettorato abbastanza indignazione verso i problemi del presidente Bouterse, a causa delle sue recenti condanne per omicidio.
Il governo del presidente Bouterse, del partito NDP (National Democratic Party), ha il vantaggio di avere la maggioranza dei seggi all’Assemblea nazionale dalle elezioni del 2015 e di godere del beneficio della ripresa economica, con un aumento quest’anno del PIL del 2,5%. Ad aiutare questa ripresa, ci sarà il nuovo giacimento petrolifero scoperto in mare aperto nel gennaio 2020 da parte delle aziende Apache e di Total.
Il prossimo agosto anche St Kitts e Nevis andrà alle urne. Questo paese è una democrazia parlamentare federale, con una popolazione di circa 50 mila persone. I principali leader dell’isola sono: l’ex primo ministro, Denzil Llewellyn Douglas, l’attuale primo ministro Timothy Harris. Entrambi fanno parte della coalizione “Team Unity”, composta da 3 partiti politici di Saint Kitts e Nevis il PAM (People’s Action Movement), il CCM (Concerned Citizens’ Movement) e il PLP (People’s Labour Party) e la premier di Nevis, Mark Brantley è invece del CCM di Nevis.
Si svolgeranno a Trindad e Tobago le elezioni parlamentari sebbene non vi sia una data ufficiale anche se devono essere indette entro settembre 2020. L’attuale premier Keith Rowley del PNM (People’s National Movement) dovrà affrontare una dura sfida del partito dell’UNC (United National Congress), guidato di Kamla Persad Bissessar. Attualmente, esiste un terzo partito in parlamento, il COP (Congress of the People), con un solo seggio. 
Il prossimo novembre si voterà invece nel Belize. Il governo in carica è quello del primo ministro Dean Barrow, capo del partito UDP (United Democratic Party) ed è in carica dal 2008. Sembra che il primo ministro Barrow non parteciperà alle elezioni di novembre per motivi di salute. L’UDP detiene attualmente 19 seggi contro i 12 seggi del PUP (People’s United Party), che è guidato da Johnny Briceno.
Le elezioni parlamentari a St. Vincent e Grenadine avranno luogo il prossimo dicembre con la necessità di un cambiamento alla guida del governo del paese. Il partito ULP (Unity Labour Party) del primo ministro Ralph Gonsalves ha vinto le ultime elezioni nel 2015, vincendo 8 seggi a 7 contro il partito dell’opposizione del NDP (New Democratic Party). 
Quest’anno sarà un anno complicato per la regione caraibica non solo perchè è costellata di appuntamenti elettorali ma anche per l’inasprimento dello scontro economico commerciale tra Stati Uniti e Cina che inciderà sulle povere economie della regione. Inoltre influiranno sulle economie di questi paesi la presenza dei migranti venezuelani e haitiani e le sfide ai cambiamenti climatici. Nella zona caraibica l’IMF (International Monetary Fund) ha previsto per il 2020 una crescita del 3,7%.
In questi giorni si è svolto un importante vertice del CARICOM a Bridgetown nelle Barbados dove Stati Uniti, Regno Unito e Canada hanno fatto pressioni a codesti paesi per la rielezione del segretario generale dell’OEA (Organización de los Estados Americanos), Luis Almagro quando il suo mandato scadrà il prossimo mese.