Caricom. Introdotti divieti sulle armi d’assalto provenienti dagli Usa

di Alberto Galvi

I leader dei paesi Caricom (Comunità caraibica) hanno concordato di introdurre divieti sulle armi d’assalto prodotte principalmente negli Stati Uniti per frenare i picchi di violenza armata e contrabbando di armi nel blocco delle 15 nazioni, ovvero di Haiti, Montserrat, Belize, Dominica, Giamaica, Grenada, Guyana Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados Suriname, Trinidad e Tobago.
La decisione è arrivata al termine di un vertice di due giorni nella città di Trinidad sulla criminalità. I divieti richiederanno un mix di legislazione e modifiche ai regolamenti sulle licenze. I leader caraibici si sono lamentati sull’aumento della violenza delle mafie, sostenuto dalla disponibilità di armi ad alta potenza di tipo militare contrabbandate principalmente dagli Stati Uniti, Giamaica, Trinidad e Tobago, Bahamas, Saint Lucia e Barbados, con un aumento negli ultimi anni degli omicidi con armi da fuoco. Le nazioni caraibiche avrebbero bisogno che anche i partiti di opposizione sostenessero qualsiasi azione legislativa intrapresa dai loro governi su questo tema.
La mossa è arrivata poche settimane dopo che diverse nazioni caraibiche hanno annunciato l’intenzione di unirsi al Messico per citare in giudizio i produttori di armi americani per le armi contrabbandate nei loro paesi. I leader caraibici hanno chiesto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden un dialogo sulla questione delle armi d’assalto e di vietarne l’uso tra la popolazione civile nei loro Stati.