Cile. Continuano le manifestazioni antigovernative. 20 i morti

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Non si fermano le manifestazioni antigovernative in Cile, nonostante il presidente abbia fatto rientrare alcuni giorni fa lo stato d’emergenza nel tentativo di arrivare ad un clima più conciliatorio.
I fatti tuttavia indicano una cruenta repressione ad opera di carabineros e di gruppi paramilitari, con le organizzazioni per i diritti umani che parlano di gente uccisa, arrestata in modo arbitrario, malmenata e persino stuprata e torturata. Sono almeno 20 i morti dall’inizio delle proteste, e di quattro persone non si sa più nulla, mentre gli arrestati sono 3.200.
Negli scontri si è visto di tutto, vetrine infrante, negozi dati alle fiamme, ma anche gente malmenata per strada dagli agenti solo per il fatto di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Sui social girano le foto dei carabineros che si sono distinti nelle violenze, ora a rischio di vendette. Dopo15 giorni di proteste il presidente Sebastian Piñera sta cercando di introdurre misure volte a calmare la rabbia popolare, come il taglio delle tasse sia ai cittadini che alle aziende, nel tentativo di rilanciare l’occupazione.
La manifestazione che si è svolta ieri a Lima è stata perlopiù pacifica, anche se non sono mancati momenti di scontro con sassaiole da una parte ed il lancio di lacrimogeni dall’altra. La piazza continua a chiedere l’aumento dei salari e delle pensioni, oltre che la garanzia di un’assistenza sanitaria per tutti.