Cile. Eletti i membri della nuova assemblea costituente

di Alberto Galvi-

La coalizione di governo di centrodestra del Cile si è assicurata solo circa un quarto dei seggi dell’organismo che redigerà la nuova costituzione del paese e che sostituirà quella risalente al governo militare del generale Augusto Pinochet che è stata ampiamente criticata per non essere riuscita a garantire adeguatamente l’istruzione, l’assistenza sanitaria e le pensioni. Questo è un numero inferiore a quello che avrebbe consentito loro di bloccare le proposte a loro sgradite.
I candidati indipendenti e dell’opposizione hanno vinto invece i due terzi dei seggi
La Convenzione costituzionale è composta da 155 cittadini: i candidati indipendenti si sono assicurati 48 seggi, la sinistra 28, il centro-sinistra 25 e la coalizione di destra 37. Ai rappresentanti dei gruppi indigeni sono stati invece riservati 17 seggi.
Le proposte presentate per essere approvate richiederanno l’approvazione dei due terzi della Convenzione. Il principio fondamentale del potere legislativo nelle costituzioni cilene è stato sempre quello di un Congresso bicamerale, con deputati e senatori, tuttavia gli eletti affermano di preferire un parlamento unicamerale.
La fase successiva prevede che i delegati elaborino in nove mesi la bozza di una nuova Costituzione, con l’opzione di una proroga una tantum di tre mesi, questa andrà quindi sottoposta al voto del popolo cileno; in caso di responso negativo rimarrà in vigore l’attuale testo costituzionale.
A seguito delle manifestazioni di piazza tenutesi in tutto il paese durante l’anno precedente, lo scorso ottobre è iniziato l’iter procedurale per le modifiche costituzionali, quando la stragrande maggioranza dei cileni ha votato a favore della riscrittura del testo mediante referendum.