Cile. I partiti di destra ottengono la maggioranza dei consiglieri per redigere la nuova costituzione

di Alberto Galvi

Lo scorso 7 maggio i partiti di destra cileni hanno ottenuto la maggioranza all’elezione dei consiglieri che redigeranno una nuova costituzione, segnando un netto superamento della maggioranza progressista che ha fatto una prima riscrittura della Carta, poi fallita. Se i due gruppi di centro-destra, i repubblicani e il Cile sicuro, si unissero, gli alleati di Boric potrebbero avere ben poco spazio per influenzare il testo finale.
I risultati finali determineranno l’esatta composizione di un Consiglio costituzionale di 50 seggi che sarà incaricato di redigere la nuova costituzione. Gli articoli avranno bisogno della maggioranza dei tre quinti per essere approvati. Questo è l’ultimo passo di uno sforzo durato anni per rivedere il testo dell’era della dittatura del paese, dopo che quasi l’80 per cento dei cileni ha votato per la stesura di una nuova costituzione nel 2020 a seguito di violente proteste.
I consiglieri costituzionali eletti lo scorso 7 maggio inizieranno a scrivere la nuova costituzione a giugno sulla base di una bozza compilata da 24 esperti costituzionali nominati dal Congresso nazionale a marzo. Gli elettori approveranno o rifiuteranno la nuova proposta a dicembre.
Questo voto ha rappresentato una sconfitta importante per il presidente di centrosinistra del Cile, Gabriel Boric, ed è stato ampiamente visto come un referendum sul suo governo, che attualmente ha un indice di gradimento intorno al 30 per cento. Nel 2021 il leader dell’estrema destra José Antonio Kast aveva perso il ballottaggio contro Boric. Il Partito Repubblicano si oppone da tempo alla modifica della costituzione imposta dalla dittatura del generale Augusto Pinochet.