Cile. Il presidente Boric ha rifiutato di accettare le credenziali del diplomatico israeliano Gil Artzyeli

di Alberto Galvi

Il presidente cileno Gabriel Boric ha rifiutato di accettare le credenziali del diplomatico israeliano Gil Artzyeli, in un’apparente grave violazione del protocollo diplomatico che minaccia di offuscare i legami tra Gerusalemme e Santiago.
Per presentare le sue carte credenziali Gil Artzyeli era stato convocato al Palazzo presidenziale cileno, ed ora dovrà riprovare in ottobre. il ministro degli Esteri cileno si è poi scusato personalmente con Gil Artzyeli e con lo Stato di Israele per lo spiacevole episodio.
Artzyeli avrebbe dovuto presentare le sue credenziali a Boric come pura formalità, ma il governo cileno lo ha informato che la cerimonia era stata annullata a causa di un disappunto del governo nei confronti di quello israeliano.
Nella notte precedente, durante nuovi scontri in Cisgiordania, uomini delle forze militari israeliane hanno ucciso con un colpo alla testa un 17enne palestinese, cosa che ha spinto Boric ad annullare la cerimonia. Una fonte citata dal sito di notizie Walla ha negato che il governo cileno si sia scusato per il rinvio della presentazione delle credenziali, e le sue scuse sarebbero state solo per non aver anticipatamente informato Artzyeli.
La comunità ebraica cilena ha condannato il rifiuto come un grave incidente diplomatico, anche se dal governo è stato affermato che che non si trattava di una punizione nei confronti di Israele, bensì solo di un rinvio per il grave fatto di cronaca.
Il gruppo Chile Palestine Community ha ringraziato Boric per la sua decisione in risposta a quelli che sono stati definiti crimini di guerra israeliani.
L’anno scorso Boric ha conquistato la presidenza del Cile con una vittoria schiacciante, contrariando la comunità ebraica del paese. Boric ha una relazione tesa con i 18mila ebrei cileni, in quanto li ha incoraggiati a fare pressioni su Israele per favorire concessioni territoriali ai palestinesi. Il Cile ospita anche una delle più grandi comunità palestinesi al di fuori del mondo arabo, che si aggira tra le 300mila e le 500mila persone.