Cile. Il rimpasto del governo Pinera al tempo del Covid-19

di Alberto Galvi

Nei giorni scorsi il presidente del Cile Sebastian Pinera ha sostituito il ministro della Sanità Jaime Manalich in mezzo alle polemiche sulle cifre mostrate del Paese a proposito dei decessi causati dall’epidemia di coronavirus.
Jame Malaich è da sempre molto vicino al presidente Pinera e ha ricoperto la stessa carica da ministro nel suo primo mandato presidenziale tra il 2010-2014. Al suo posto ricoprirà la carica di ministro della Sanità Enrique Paris ex presidente del Medical College.
Manalich è stato criticato da molti per il rifiuto di rilasciare i dati del contagio e dei decessi in maniera più dettagliata. Le dimissioni del ministro sono arrivate in un momento caratterizzato dalle critiche alla gestione della pandemia del suo ministero per il presunto ritardo nell’adottare misure preventive.
Le opposizioni criticano il governo di Sebastián Pinera di aver reso il Cile uno dei Paesi più colpiti della regione. Il governo ha decretato la quarantena obbligatoria nella provincia di Santiago dal 15 maggio, una misura che ha colpito circa 8 milioni di persone. Fino ad allora, la quarantena obbligatoria si applicava solo in alcuni comuni di Santiago, la capitale, e in alcune città del centro e del sud del Paese.
La sostituzione del ministro coincide anche con la controversia relativa alle notizie dei morti. il CIPER (Centro de Investigación e Información Periodística) ha riferito che il governo aveva trasferito al WHO (World Healt Organization) dati su un numero di morti più elevato rispetto all’ultimo che aveva riferito ai cittadini cileni.
Il rappresentante del WHO in Cile, Fernando Leanes, ha chiarito che l’agenzia ha pubblicato solo cifre di casi e decessi confermati da test di laboratorio. Durante la pandemia, il Minsal (Ministerio de Salud) ha cambiato in almeno 3 occasioni la metodologia nel contare i morti da Covid-19.
Il sottosegretario alla Salute, Paula Daza, ha riconosciuto queste cifre come vere e ha giustificato le diverse metodologie utilizzate. Il recente cambiamento nella metodologia per il conteggio e la segnalazione dei decessi ha generato sfiducia da parte della popolazione cilena.
Nei primi mesi della pandemia il governo ha dedicato la maggior parte delle risorse destinate ad aiutare i cittadini al fine di ridurre gradualmente nei mesi successivi gli aiuti. Il deterioramento delle condizioni sanitarie sta creando problemi anche all’economia.
Le principali riforme intraprese dal governo hanno suscitato proteste nei quartieri dove vivono persone a basso reddito, che affermano di non avere abbastanza soldi per comprare cibo.
Soprattutto sono considerati insufficienti gli aiuti governativi offerti ad aziende, ai lavoratori informali e ai disoccupati. Il governo ha annunciato che avrebbe anticipatamente elargito un reddito di base di emergenza, per aiutare circa un quarto dei cileni a gestire l’impatto economico della pandemia.
L’improvviso rimpasto di governo arriva mentre il Cile affronta il suo mese più duro nella lotta contro la pandemia con un aumento di persone contagiate. Il ministero della Salute cileno ha registrato finora circa 180mila contagiati.