CINA. Cresce tensione con Filippine, hacker all’attacco

Ansa, 10 mag 12 –

di Nello Del Gatto – Spirano venti di guerra tra Cina e Filippine, anche se per ora solo sui giornali e su internet. Hacker cinesi da mercoledi’ hanno attaccato due volte importanti siti filippini, tra i quali quello del presidente della Repubblica, della polizia, di ministeri ed enti governativi. E’ sul sito della Philippines News Agency, l’agenzia di stampa del paese insulare, che gli hacker cinesi (non si sa fino a che punto autonomi e fino a che punto invece foraggiati dalle istituzioni d Pechino) hanno pubblicato il loro manifesto. ”L’isola Huangyan appartiene alla Cina, che potere avete per dire il contrario? Non e’ possibile la tolleranza, non c’e’ bisogno di sopportare” era scritto nel messaggio sotto la bandiera rossa che era accompagnato dall’inno nazionale cinese. ”Ogni paese ha una linea estrema di pazienza, se avete attraversato la linea, la Cina adottera’ delle misure”, chiudeva il breve messaggio. Se il governo di Pechino mantiene ancora una politica di attesa e moderazione (il ministero degli Esteri invoca la calma e chiede alle Filippine di fare un passo indietro) ribadendo pero’ di essere pronta a rispondere a qualsiasi attacco se la situazione dovesse precipitare, sono i giornali, amplificatori dei pensieri del partito comunista al potere, che gettano benzina sul fuoco. Il China Daily, il piu’ diffuso quotidiano in inglese del paese, parla espressamente di ricorso alla forza in un editoriale: ”Nonostante la nostra disponibilita’ a discutere la questione, le autorita’ delle Filippine sono determinate a spingerci in una situazione in cui l’unica soluzione saranno le armi”. Una soluzione di forza invocata anche dal PLA (People’s Liberation Army), il quotidiano dell’esercito cinese, nel quale si legge che ”il governo cinese, il popolo e le forze armate non consentiranno a nessuno di fare tentativi per togliere alla Cina la sovranita’ sull’isola di Huangyan”. I turisti cinesi intanto sono stati invitati a non partire per le Filippine. I maggiori tour operator cinesi hanno cancellato i loro viaggi, mentre l’ambasciata cinese a Manila ha emesso un avviso a tutti i cinesi nell’arcipelago di non spostarsi troppo e fare attenzione. Ma cosa sta spingendo i due paesi sull’orlo di una guerra? La contesa e’ sugli scogli sparsi di Scarborough (in cinese Huangyan), un mucchio di striscette di sabbia e rocce a ovest dell’isola filippina di Luzon. Parrebbero avere nessun valore, se non fosse che tutt’intorno il fondale e’ ricco di gas, petrolio ed altre ricchezze. La Cina da sempre rivendica il controllo di tutto il mar cinese meridionale, le Filippine ed altri paesi che si affacciano in zona non ne vogliono sapere. Pechino ha gia’ schierato nell’area alcune sue navi, mentre Manila ha chiesto anche aiuto agli Usa.