Cina. L’intelligence usa LinkedIn per arruolare spie statunitensi

di Giuseppe Gagliano

Le spie cinesi usano LinkedIn per cercare nuove reclute statunitensi con accesso a segreti governativi o commerciali. Infatti LinkedIn ha 500 milioni di utenti in oltre 200 paesi e regioni, di oltre 150 milioni di membri solo degli Stati Uniti.
Accademici, ex funzionari e diplomatici sono tra i più ricercati dagli agenti dell’intelligence cinese, che sono indicati come dei veri e propri “cacciatori di teste” delle imprese. I cinesi scelgono questa strategia rivolgendo la loro attenzione alle élite politiche, accademiche e commerciali. Questa strategia si è dimostrata efficace in passato, e nel 2018 Kevin Mallory, ex dipendente della CIA e della Defense Intelligence Agency, è stato assunto da agenti cinesi; parlando fluentemente il mandarino, Mallory, a causa di rilevanti problemi finanziari, era stato contattato tramite un messaggio su LinkedIn nel febbraio 2017 da un cittadino cinese. Nel maggio dello stesso anno, dopo che il funzionario aveva lasciato il suo incarico al governo e subito dopo il suo viaggio in Cina, la spia cinese Robinson Zhang, che aveva costruito un alias come responsabile delle pubbliche relazioni per una società chiamata R & C Capital con un indirizzo fasullo a Hong Kong, ha reclutato Mallory.
In due viaggi successivi a Shanghai, Mallory accettò di vendere segreti della difesa americana, inviati su un cellulare speciale che gli era stato dato. A seguito del suo tradimento è stato condannato per spionaggio nel 2018 da un tribunale Usa.
La portavoce di LinkedIn, Nicole Leverich, ha dichiarato che la società sta cercando e rimuovendo account falsi.
Le agenzie di intelligence negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e in Francia hanno segnalato la presenza di agenti stranieri che si avvicinavano a migliaia di utenti sul sito. A tale proposito William Evanina, capo del controspionaggio americano, ha dichiarato in un’intervista l’anno scorso che i servizi segreti e l’Fbi avevano messo in guardia LinkedIn contro gli sforzi “estremamente aggressivi” della Cina .Inoltre Evanina ha affermato che LinkedIn dovrebbe procedere in modo analogo a quanto fatto da Twitter, Google e Facebook, i quali hanno cancellato account falsi presumibilmente collegati alle agenzie di intelligence iraniane e russe.