Ansa, 16 nov 11 –
Per la prima volta in dieci anni, un uomo si e’ immolato con il fuoco in Cina davanti a tutti, in piazza Tienanmen a Pechino. Un gesto disperato e plateale al tempo stesso, che le autorita’ cinesi, coscienti del suo potenziale emotivo e simbolico, hanno cercato di tenere nascosto per circa un mese. E ci sono riusciti, almeno fino a oggi: a rendere noto il gesto e’ stato oggi il Daily Telegraph, che ha pubblicato la foto di un turista da lui scattata, che ritrae l’uomo, disteso a terra bruciato e con gli abiti fumanti, davanti al grande ritratto di Mao Zedong che domina la grande Piazza pechinese dal muro della Citta’ Proibita. E oggi Pechino ha dovuto ammettere. L’episodio risale al 21 ottobre scorso e del destino dell’ autore della protesta, se sia sopravissuto o sia morto, non si sa nulla. ”Lo ha compiuto proprio davanti a me. Ha scavalcato il parapetto che protegge la corsia per le biciclette che passa proprio sotto il ritratto di Mao. Era a due o tre metri da me”, ha raccontato Alan Brown, il lettore del giornale che ha diffuso la notizia. ”Ha detto qualcosa a un poliziotto, sembrava molto agitato. Poi ha estratto un accendino e si e’ dato fuoco”, ha aggiunto. Il poliziotto ha spento le fiamme con un estintore. L’uomo, che e’ stato identificato solo col suo nome di famiglia, Wang, di 42 anni, proveniente dalla provincia settentrionale dell’Hebei, si e’ probabilmente salvato. Di fronte alla documentazione fotografica in possesso del giornale l’Ufficio per la pubblica sicurezza di Pechino ha ammesso il fatto. Wang voleva protestare contro una sentenza che riteneva ingiusta emessa dalla magistratura in una causa civile nella quale era parte in causa. Piazza Tiananmen, la piazza dove si e’ fatta la storia di Pechino e della Cina – dalla proclamazione della Repubblica Popolare, il primo ottobre del 1949, alla rivolta degli studenti che avevano occupato la piazza nel 1989, cacciati dall esercito con un intervento che ha causato centinaia di morti – e’ il luogo preferito dai cittadini che ritengono di aver subito un ingiustizia per le loro proteste, spesso disperate. Per questo la piazza e’ strettamente controllata da decine di agenti, in divisa e in borghese. Tiananmen e’ anche un punto di passaggio obbligato per le migliaia di turisti, cinesi e stranieri, che visitano Pechino e il Daily Telegraph sottolinea che con tutta probabilità sono state scattate decine di foto dell’ incidente, oltre a quella di Alan Brown. Il fatto che la notizia non sia uscita su nessun mezzo d’informazione cinese, neanche sui ”microblog” di Internet, la forma di comunicazione più difficile da monitorare dimostra, aggiunge il giornale, il controllo che le autorità cinesi riescono a esercitare sull’informazione, anche se con sempre maggiori difficolta’. E questo, scrive il corrispondente del Daily Telegraph da Pechino Peter Foster, indica il ”problema principale dello Stato cinese: l’assenza della verità”.