CINA. Timori per guerra Iran dopo rapporto Aiea su nucleare

Adnkronos/Aki, 9 nov 11 –

“‘E’ chiaro che il contenzioso tra le varie parti sulla questione nucleare iraniana ha raggiunto livelli infuocati e potrebbe essere sull’orlo di una prova di forza”. E’ quanto scrive, in un commento pubblicato sulla sua prima pagina, il quotidiano cinese ‘People’s Daily’ nella sua edizione per l’estero, il giorno dopo che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha pubblicato un rapporto sul nucleare iraniano che per Pechino suona come la richiesta di interrompere i propri rapporti con Teheran. E cosi’, sul popolare giornale appaiono le preoccupazioni dei politici cinesi, divisi tra la richiesta di petrolio iraniano e il timore che gli Usa e i loro alleati chiederanno nuove sanzioni contro la Repubblica islamica, anche con il rischio di un’azione militare. Se l’Iran si rifiuta di fare marcia indiestro di fronte alla crescente convinzione degli Usa che stia sviluppando armi nucleari, ”i rischi di una guerra aumenteranno”, scrive il giornale, rilanciando le indiscrezioni della stampa secondo cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu stia cercando di convincere il suo governo ad autorizzare un attacco militare contro gli impianti nucleari iraniani. ”La situazione e’ ancora in evoluzione e l’incertezza lascia aperta una serie di opzioni. Ma da un loro punto di vista soggettivo, non verra’ risparmiato alcun mezzo per sbarazzarsi” della minaccia iraniana, scrive il giornale cinese. ”Le ambizioni nucleari dell’Iran si adattano agli interessi strategici di Stati Uniti, Israele e dei Paesi europei”, prosegue il quotidiano. Il ‘People’s Daily’ e’ il principale giornale del Partito Comunista cinese e riflette ampiamente il pensiero ufficiale del governo. Il commento sulla situazione iraniana, pubblicato sull’edizione destinata all’estero, riflette le ansie di Pechino dopo il rapporto stilato dall’Aiea. La Cina si trova quindi in una posizione difficile, specialmente perche’ tenta di mantenere buoni rapporti con gli Stati Uniti che hanno intenzione di imporre nuove sanzioni contro la Repubblica islamica. ”L’onere sara’ per la Cina, unico Paese le cui relazioni economiche con l’Iran sono cresciute”, ha detto Suzanne Maloney, esperta di Iran presso la Brookings Institution, un think tank a Washington. L’Iran e’ il terzo fornitore di greggio alla Cina, avendo spedito nei primi nove mesi dell’anno 20,3 milioni di tonnellate, quasi un terzo in piu’ rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore del commercio tra i due Paesi e’ cresciuto fino a 32,9 miliardi di dollari, ovvero oltre il 58 per cento. Nell’ultimo anno la Cina ha rallentato gli intestimenti in petrolio e gas in Iran, cercando di evitare sanzioni da Washington contro Teheran e mantenendo un piene in Iran.