Colombia. 200 ex guerriglieri delle Farc a Bogotà, ‘Basta omicidi’

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Una delegazione di oltre 200 ex combattenti delle Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc) è giunta a Bogotà per chiedere al governo di garantire la sicurezza dei guerriglieri che hanno deposto le armi a seguito degli accordi di pace siglati nel 2016. Da allora infatti almeno 236 ex militanti sono stati assassinati.
Il gruppo giunto nella capitale proviene per lo più dalle regioni orientali e meridionali del Paese ed è solo il primo nucleo della cosiddetta “Peregrinacion por la vida y la paz”. La marcia è stata promossa da ex combattenti per chiedere l’implementazione di quanto previsto dagli accordi, siglati nel 2016 con il governo dell’allora presidente Juan Manuel Santos per mettere fine a oltre 50 anni di conflitto civile.
La delegazione è rimasta a Bogotà fino a oggi, ma nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di più di 2mila altri ex combattenti.
Secondo Pastor Alape, ex comandante ora membro di un organismo che mira a facilitare il reintegro dei guerriglieri nella società civile, la marcia è giunta a Bogotà “per ratificare il suo impegno verso la pace”. In un’intervista con il quotidiano El Espectador, Alape ha sottolineato che la delegazione “vuole incontrare il presidente Ivan Duque” per decidere come meglio mettere in pratica gli accordi “affinchè difendano il diritto alla vita”.
Gli ha fatto eco la parlamentare Victoria Sandino, esponente in Senato della Fuerza Alternativa Revolucionaria del Comun (Farc), un partito frutto della conversione politica delle Farc che ha seguito gli accordi. Sandino ha detto che le donne ex combattenti sono colpite in modo particolare dalle violenze.
“C’è la volontà di costruire la pace – ha detto la deputata – ma ci serve la garanzia di essere protette”.