Colombia. Appello per libere e pacifiche elezioni

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Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la crescente violenza politica e ingerenza nelle elezioni presidenziali del 29 maggio in Colombia.
All’inizio di questo mese, il gruppo paramilitare La Cordillera ha reso pubblica l’intenzione di assassinare il candidato Presidente e attuale senatore Gustavo Petro e la candidata alla Vice Presidenza Francia Márquez è oggetto di una campagna di discriminazione. Il suo essere donna, nera e ambientalista è condizione sufficiente per essere esposta al pubblico scherno.
La violenza politica non si limita alle personalità politiche. In Colombia la violenza è una costante, nel corso di quest’anno, più di 50 leader sociali, sindacalisti, rappresentanti delle comunità indigene e dei movimenti contadini e ambientalisti, sono stati assassinati nel tentativo di intimidire ed eliminare i movimenti popolari in Colombia. I gruppi narco paramilitari di Autodifesa Gaitanista della Colombia (AGC), hanno realizzato un “sciopero armato” che ha paralizzato intere regioni, terrorizzato le popolazioni e messo in pericolo il processo democratico.
L’Italia non può rimanere in silenzio. Abbiamo pagato un contributo altissimo per la Pace in Colombia: la vita di Mario Paciolla, giovane collaboratore delle Nazioni Unite, morto in circostanze non ancora chiarite e per il quale stiamo aspettando verità e giustizia.
Questi avvenimenti richiedono maggiore vigilanza, controllo e trasparenza nelle elezioni presidenziali in Colombia. Da decenni il popolo colombiano chiede pace, giustizia sociale e dignitá.
Uniamo la nostra solidarietà alla loro lotta per garantire un processo democratico libero e pacifico.
“Ci sono figli di guerre minori, per la Colombia è così – dichiara Giovanna Martelli, parlamentare nella scorsa legislatura e che ha partecipato, come osservatrice internazionale, alle elezioni del Parlamento Colombiano lo scorso marzo – nonostante il Paese sia sommerso da una Violenza costante, dolore e migliaia di vittime che reclamano giustizia, verità, riparazione integrale e garanzie di non ripetizione. Il non compimento dell’accordo di Pace è costato circa 1.300 leader sociali e ambientali e 350 firmatari della pace assassinati e solo quest’anno si sono verificati 42 massacri con un tasso di impunità di quasi il 90%. Il nostro appello è la risposta alla chiamata delle organizzazioni della società civile colombiana che denunciano un clima ostile di tensione, intimidazione e pressione che potrebbero ostacolare il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali previste per il 29 maggio in Colombia. La nostra scelta è quella di stare a fianco della società colombiana che sta manifestando con forza un desiderio di cambio, di pace e di giustizia sociale. La nostra è una scelta dovuta alla memoria di Mario Paciolla che per la Pace in Colombia ha perso la propria vita e per il quale ancora non abbiamo chiarezza sulle cause della sua morte”.

Per le adesioni scrivere a: paceincolombia@gmail.com