Colombia. Farc: Marquez annuncia la ripresa della lotta armata

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Potrebbe infrangersi come un sogno la pace del 2017 tra le Farc e il governo colombiano alla quale hanno lavorato con energia l’ex presidente e Premio Nobel Manuel Santos e il leader dei ribelli Timoleon Jimenez, detto Timoshenko.
Diversi ex combattenti delle Farc si stanno infatti riunendo sotto il comando dell’ex numero due Ivan Marquez, il quale in un video ha annunciato la ripresa della lotta armata “in nome del diritto universale dei popoli a sollevarsi contro l’oppressione”. Marquez nel video aveva a fianco un altro storico leader delle Farc, Jesus Santrich. Alcuni pensano che potrebbero essere 2.300 i guerrilleros pronti a riprendere in mano le armi in contrapposizione al piano di pace che ha trasformato le “Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia” in un partito legale, la “Fuerza alternativa revolucionaria del común”: l’accordo, approvato dal Senato ma respinto in un primo momento da un referendum popolare, prevedeva la fine di un conflitto durato oltre mezzo secolo, ma anche l’introduzione di una riforma agraria da attuarsi nel rispetto della società e dell’ambiente, la partecipazione degli ex guerriglieri alla vita politica (eleggono 5 deputati e 5 senatori) e lo stop alla produzione della droga, per è stata iniaziata una riconversione delle coltivazioni in prodotti agricoli. A mettersi di traverso già allora ai processi di pace era stata l’opposizione di centrodestra guidata dall’ex presidente Alvaro Uribe, il quale aveva detto che “si tratta di un accordo-tradimento che garantisce l’impunità a un gruppo di delinquenti che si sono dedicati per anni al traffico di droga, il sequestro, lo stupro e il reclutamento di minorenni”.
A vincere le presidenziali era stato poi il centrista democratico Ivan Duque Marquez, ma molti delle Farc sono rimasti delusi per la non completa attuazione degli accordi di pace. Primo fra tutti lo stesso Ivan Marquez, il quale nel 2017 aveva dichiarato che “Trasformandoci in Forza alternativa rivoluzionaria delle comunità stiamo dando il potere al popolo, così da consentirgli di dirigere il cambiamento. Abbiamo chiuso la triste pagina della guerra, con il suo carico di dolere e lutto. Ora dobbiamo occuparci di riconciliare la famiglia colombiana curando le ferite con la verità”. Oggi invece richiama alla lotta armata.