COLOMBIA. Farc, ‘morte Cano non ferma lotta’

Ansa, 6 nov 11 –

La morte del leader Alfonso Cano non ferma la guerriglia. Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) rifiutano la proposta del presidente Juan Manuel Santos di ”smobilitarsi” e in un comunicato pubblicato dal sito Internet dell’agenzia di stampa colombiana Anncol assicurano che sono pronte a sostituire il comandante , ”col coraggio e la convinzione assoluta della vittoria”. ”L’unica realta’ che simboleggia la caduta in combattimento del compagno Alfonso Cano e’ la resistenza immortale del popolo colombiano, che preferisce morire prima di vivere in ginocchio mendicando. La storia delle lotte di questo popolo e’ piena di martiri. Questa non sara’ la prima volta che gli oppressi e gli sfruttati della Colombia piangono uno dei loro grandi dirigenti. E nemmeno la prima che lo sostituiscono col coraggio e la convinzione assoluta della vittoria”, si legge nel comunicato firmato dal segretariato dello Stato maggiore delle Farc, e datato ”Montagne della Colombia”, prima reazione a caldo dopo il duro colpo inferto dall’esercito con l’uccisione di Cano, al secolo Guillermo Leon Saenz Vargas, 63 anni, ideologo e leader dei guerriglieri dal 2008. ”La pace in Colombia non nascera’ da alcuna smobilitazione guerrigliera, fino all’abolizione definitiva delle cause che hanno dato origine alla ribellione – si prosegue nella nota -. C’e’ una politica tracciata e questo e’ cio’ che continuera”’. Ieri il capo di stato si era rivolto ai guerriglieri invitandoli a consegnare le armi, perche’ altrimenti ”finiranno in carcere o in una tomba”. ”Pensateci. Pensateci molto bene – aveva detto – perche’ l’intransigenza porta solo alla morte o alla cattura da parte delle nostre truppe”. Il comunicato delle Farc e’ anche una risposta ai numerosi analisti che nel vuoto lasciato da Cano, difficile da colmare, vedono l’inizio della fine della lotta armata. Di fatto, numerose diserzioni e le ricorrenti operazioni militari hanno indebolito i ranghi della guerriglia a circa 7-8mila combattenti, ma le Farc, attive da oltre quarant’anni, hanno ancora quadri di comando esperti da eleggere alla propria testa. Sarebbero almeno due i possibili successori, noti con i nomi di battaglia di ”Ivan Marquez”, al secolo Luciano Marin, e ”Timochenko”, ovvero Rodrigo Londono, entrambi nella lotta armata dagli anni Ottanta e membri del segretariato delle Farc.