Colombia. Lanciato con l’Ecuador: un sistema di allerta per proteggere gli indigeni Awa

di Alberto Galvi

I difensori civici di Colombia ed Ecuador, rispettivamente Carlos Camargo e Cesar Cordova Valverde, hanno fornito di un sistema di allerta congiunto i funzionari governativi e militari di ciascun paese nel tentativo di proteggere dagli attacchi le comunità indigene Awa dai gruppi armati nella regione di confine tra i due paesi.
La presenza di gruppi armati illegali e criminalità organizzata nell’area di frontiera di Ecuador e Colombia, dai dissidenti delle FARC-EP ai ribelli dell’ELN ai trafficanti di droga, ha causato drammi umanitari tra i quasi 29mila membri della grande tribù Awa che vive nell’area.
Ogni mese vengono reclutati da parte dei gruppi armati circa sette o otto minori Awa, mentre i residenti sono stati oggetto di violenze e sfollamenti, nonché di malattie e malnutrizione, man mano che i gruppi illegali si facevano strada nel territorio Yanomami.
Inoltre le comunità Awa hanno subito uccisioni, sfollamenti forzati e vivono con la minaccia delle mine antiuomo. L’anno scorso 14 membri della comunità indigena sono stati uccisi e circa 10mila sono stati oggetto di sfollamento a causa della violenza.
In Colombia il presidente Gustavo Petro ha proseguito i negoziati con i gruppi armati, compreso l’ELN, dopo decenni di conflitti, e ha invitato i gruppi armati a porre fine alla violenza e a fermare gli attacchi alle comunità indigene.