Colombia. Le Farc-Ep terminano la consegna delle armi

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Le Farc-Ep hanno terminato la consegna delle armi agli osservatori Onu come dagli accori di pace stipulati con il governo di Bogotà, che prevedono tra le varie cose la fine di un conflitto durato oltre mezzo secolo, ma anche l’introduzione di una riforma agraria che si dovrebbe attuare nel rispetto della società e dell’ambiente, la partecipazione degli ex guerriglieri alla vita politica (cioè la possibilità di costituire un partito a tutti gli effetti) e lo stop alla produzione della droga, per cui verrà adottata una riconversione delle coltivazioni in prodotti agricoli.
Le armi consegnate, 7.132 fra fucili kalashnikov e pistole, sono state messe in contenitori per essere sorvegliate da personale specializzato, mentre ai guerriglieri rimane un piccolo quantitativo di armi per garantire la protezione a quei 26 villaggi rurali dove vivono i circa 7mila guerriglieri che si uniranno alla vita civile.
La fine del passaggio delle armi è terminato con un giorno di anticipo rispetto alla tabella di marcia, in contraddizione con quanto aveva indicato pochi giorni fa Jesus Santrich, uno dei responsabili dell’organizzazione che ha preso parte alle trattative di pace, il quale aveva parlato di un ritardo di due mesi. Oggi si terrà una cerimonia a Mesetas, nel sud del paese.
Il processo di pace, voluto dall’allora presidente e premio Nobel Juan Manuel Santos e dal leader dei guerriglieri Timoleon Jimenez, conosciuto come Timoshenko, era stato bocciato il 2 ottobre dal referendum popolare, per cui Santos ne aveva freneticamente steso uno nuovo con proposte “più forti e che recepiscono i cambiamenti chiesti dai detrattori della prima intesa”, al fine di avere l’approvazione al Senato e dalla Camera, poi ottenuta.
A mettersi di traverso era stato l’ex presidente Alvaro Uribe, il quale aveva detto che “si tratta di un accordo-tradimento che garantisce l’impunità a un gruppo di delinquenti che si sono dedicati per anni al traffico di droga, il sequestro, lo stupro e il reclutamento di minorenni”.
Le Farc sono una formazione di guerriglieri e di amministratori di ispirazione marxista-leninista, nata per, come dicono, proteggere gli interessi dei poveri e dei contadini che abitano l’entroterra colombiano contro le classi ricche e per opporsi all’ingerenza degli Stati Uniti negli affari interni della Colombia, alla privatizzazione delle risorse naturali, alle multinazionali e alla violenza delle organizzazioni paramilitari. Le Farc, che controllano quindi ampie parti del territorio dell’entroterra, si sono finanziate grazie alla produzione e alla vendita della coca, per quanto sussistano dubbi sulla gestione diretta del narcotraffico.
Il conflitto è costato 200mila vittime, di cui l’80% civili.