Colombia. Le Farc si registrano come partito politico

Notizie Geopolitiche –

Sembra al momento reggere la tregua tra il governo colombiano e l’Esercito di liberazione nazionale (Eln), che ha preso il via il 1 ottobre ed avrà una durata di 102 giorni, fino al gennaio 2018.
Intanto le Farc-Ep si sono ufficialmente registrate come partito politico a tutti gli effetti, cosa che avevano annunciato ai primi di settembre a seguito di un congresso durato 5 giorni. Rimarrà l’acronimo “Farc”, ma da “Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia” diventeranno “Fuerza alternativa revolucionaria del común”.
Ivan Marquez, uno dei dirigenti del partito, ha dichiarato che “Trasformandoci in Forza alternativa rivoluzionaria delle comunità stiamo dando il potere al popolo, così da consentirgli di dirigere il cambiamento. Abbiamo chiuso la triste pagina della guerra, con il suo carico di dolere e lutto. Ora dobbiamo occuparci di riconciliare la famiglia colombiana curando le ferite con la verità”.
L’accordo raggiunto dopo anni di trattative a Cuba tra il governo di Bogotà e le Farc prevede tra le varie cose la fine di un conflitto durato oltre mezzo secolo, ma anche l’introduzione di una riforma agraria che si dovrebbe attuare nel rispetto della società e dell’ambiente, la partecipazione degli ex guerriglieri alla vita politica (eleggeranno 5 deputati e 5 senatori) e lo stop alla produzione della droga, per cui verrà adottata una riconversione delle coltivazioni in prodotti agricoli.
A mettersi di traverso ai processi di pace è stata l’opposizione di centrodestra guidata dall’ex presidente Alvaro Uribe, il quale già a suo tempo aveva detto che “si tratta di un accordo-tradimento che garantisce l’impunità a un gruppo di delinquenti che si sono dedicati per anni al traffico di droga, il sequestro, lo stupro e il reclutamento di minorenni”. Tant’è che l’accordo con le Farc era stato bocciato da un referendum popolare per poi essere stato riproposto solo al Senato con alcuni cambiamenti.
Le Farc erano una formazione di guerriglieri e di amministratori di ispirazione marxista-leninista, nata per, come dicevano, proteggere gli interessi dei poveri e dei contadini che abitano l’entroterra colombiano contro le classi ricche e per opporsi all’ingerenza degli Stati Uniti negli affari interni della Colombia, alla privatizzazione delle risorse naturali, alle multinazionali e alla violenza delle organizzazioni paramilitari. Le Farc, che controllavano ampie parti del territorio dell’entroterra, si finanziavano grazie alla produzione e alla vendita della coca, per quanto sussistevano dubbi sulla gestione diretta del narcotraffico.
Il conflitto è costato 200mila vittime, di cui l’80% civili.