di Giuseppe Gagliano –
Le recenti dichiarazioni del presidente colombiano Gustavo Petro segnano un nuovo punto di tensione nelle relazioni tra Bogotá e Washington. Il leader di sinistra ha ribadito che la Colombia non sarà un’appendice della Casa Bianca, un’affermazione che sottolinea la volontà del suo governo di ridurre la storica dipendenza dagli Stati Uniti e ridefinire le priorità della politica estera del Paese.
L’affermazione di Petro arriva in un momento delicato, dopo che l’amministrazione Trump ha deciso di congelare per 90 giorni i fondi destinati alla Giustizia Speciale per la Pace (JEP), l’organismo che gestisce i crimini del conflitto armato colombiano. Per Petro, questa mossa è un tentativo di ostacolare la ricerca della verità sui crimini di guerra, paragonandola alla cancellazione dei murales commemorativi del massacro della discarica di Medellín, simbolo della violenza subita da migliaia di vittime.
Il governo colombiano ha annunciato che finanzierà autonomamente la JEP, segnalando così una netta presa di distanza dalle ingerenze di Washington. Per Petro, la pace in Colombia passa attraverso la verità, e il rifiuto degli Stati Uniti di finanziare il processo è un tentativo di soffocare il riconoscimento delle responsabilità storiche.
Un altro punto critico riguarda la politica migratoria statunitense. Petro ha criticato la deportazione di cittadini colombiani, affermando che le condizioni in cui avvengono queste espulsioni sono disumane e irrispettose della dignità dei migranti. Ha poi evocato il passato della regione, sottolineando come per decenni i governi latinoamericani abbiano dovuto seguire le direttive di Washington, una logica che il suo esecutivo intende superare.
Oltre alle tensioni politiche, Petro ha difeso la sua decisione di comunicare attraverso i social network piuttosto che i canali diplomatici tradizionali. Il presidente colombiano ha respinto le critiche di chi lo accusa di bypassare i protocolli diplomatici, sostenendo che il suo governo non accetterà più imposizioni esterne.
Un altro punto chiave del suo discorso riguarda la transizione economica. Petro ha affermato che la Colombia non subirà un crollo economico per aver scelto di ridurre la dipendenza da petrolio e carbone, ma al contrario sfrutterà questa trasformazione come un’opportunità di sviluppo sostenibile. Questo aspetto potrebbe creare nuove frizioni con gli Stati Uniti, dato che Washington considera il settore energetico colombiano strategico per la sicurezza regionale.
Le tensioni tra Colombia e Stati Uniti non sono nuove, ma la presidenza Petro ha segnato un cambiamento netto rispetto ai governi precedenti, più allineati con Washington. Con questa presa di posizione, Petro punta a rafforzare l’indipendenza della Colombia, ma il rischio è che il deterioramento delle relazioni con gli USA possa avere ripercussioni economiche e diplomatiche difficili da gestire.