Colombia. Petro vince il ballottaggio: la sinistra è al potere per la prima volta

di Paolo Menchi

A spoglio quasi terminato è ormai chiaro che in Colombia si è realizzato un risultato storico, con la coalizione di sinistra che per la prima volta ha vinto le elezioni.
Gustavo Petro ha al momento il 50,50 dei voti a favore contro il 47,16 del suo rivale Rodolfo Hernandez, un imprenditore che aveva creato una nuova lista populista “anticorruzione” che aveva poi raccolto al ballottaggio anche i voti della destra.
Nelle prime dichiarazioni da presidente Petro ha ribadito quanto aveva già detto in campagna elettorale, cioè di voler costruire una nuova Colombia cercando di eliminare il clima di odio che pervade la vita politica e sociale del paese da decenni. Lui stesso ha avuto un passato da guerrigliero, cosa che ha sempre giustificato con il fatto che a quel tempo la lotta politica non era possibile.
Quindi mano tesa all’opposizione, e non potrebbe essere altrimenti visto che raccoglie quasi la metà dei voti, per cercare il consenso e la condivisione almeno sulle tematiche fondamenti.
Certamente il nuovo presidente vorrà portare avanti le promesse elettorali in tema sociale estendendo la sanità gratuita e il diritto allo studio oltre ad approntare interventi di sostegno economico per le famiglie in situazione di estrema povertà, che sono in costante aumento, modificando le aliquote fiscali e colpendo le fasce di reddito più alte.
Molto difficili da realizzare saranno anche gli obiettivi della riforma agraria con la lotta al latifondismo e della ristrutturazione del sistema pensionistico, mentre dal punto di vista ambientalistico il nuovo governo vuole prendere le distanze dagli idrocarburi a favore dello sviluppo delle energie rinnovabili, e per questo dovrà certamente scontrarsi con le lobby del petrolio.
Non deve passare in secondo piano la figura della vicepresidente Francia Marquez, che avrà un ruolo fondamentale nel modificare la politica colombiana.
Il fatto di aver scelto per questo importante incarico una donna, afroamericana, giovane e ambientalista, non può che far intendere che Petro vuole dare un forte segnale anche nella lotta contro il razzismo (in parlamento su 300 deputati ci sono solo due donne nere) e nel sostenere le pari opportunità e le minoranze.
Non sono ancora noti i nomi dei ministri, ma dalle prime indiscrezioni sembra possa esserci un rinnovamento totale con molti giovani e donne.