Come il CJNG è diventato il cartello numero 1 del Messico

di Marco Dell’Aguzzo

Cervantes nemesioIl Cártel de Jalisco Nueva Generación (CJNG) nasce nel 2010 da una costola del Cártel del Milenio, quando questo non sopravvisse all’inevitabile vuoto di potere provocato dalla morte, il 29 luglio di quell’anno, del boss Ignacio “El Nacho” Coronel e dall’arresto l’anno prima del suo fidato collaboratore Óscar “El Lobo” Valencia. La creazione del CJNG si deve a Nemesio Oseguera Cervantes: un tempo poliziotto nei municipi di Tomatlán e Cabo Corrientes (Jalisco), sposa poi la sorella del narco Abigail González Valencia ed entra così a far parte del Cártel del Milenio alle dipendenze del cognato. Il suo soprannome, “El Mencho” (“persona qualunque e vestita male”), riflette la sua tendenza a mantenere sempre un basso profilo, nonostante sia il leader di un gruppo criminale.
Dall’anno della sua fondazione, il CJNG inizia a combattere una guerra prima con l’organizzazione “sorella” (perché anch’essa formata da ex-membri del Milenio) La Resistencia, sulla quale ha la meglio, poi con il ben più temibile cartello Los Zetas. L’obiettivo è ottenere il controllo dello stato del Veracruz. In questo periodo, proprio per sottolineare la rivalità con gli Zetas, il CJNG assunse il nome Los Matazetas (“Gli ammazza-Zetas”) e compì dei veri e propri massacri nel Veracruz: il 20 settembre 2011 uccise trentacinque civili; tra il 6 e il 7 ottobre 2011 persero la vita sessantasette persone; il 9 ottobre altre trentatré.
Il CJNG ha conosciuto quest’anno anno una crescita spaventosa. In molti lo ritengono ormai il gruppo criminale più potente del Messico e del mondo, più potente anche del Cartello di Sinaloa. Ma cosa ha reso possibile questo “successo”? Parte della sua forza risiede senz’altro nella sua atipicità, che fa del CJNG una organizzazione sui generis: non riversa cocaina e meth negli USA come fanno gli altri, ma punta tutto sull’Estremo Oriente, sull’Africa e sull’Europa; non compra armi usate, ma nuove di fabbrica e di ultima generazione; non affida il proprio denaro alle banche, perciò dispone in ogni momento di grandi quantità di contanti.
Tuttavia, prima del 6 aprile scorso la sigla ‘CJNG’ non era poi così conosciuta al di fuori del Messico occidentale. In quel giorno dei sicari del cartello assaltarono quattro camionette della polizia statale di Jalisco mentre queste percorrevano il desolato kilometro 55 dell’autostrada Mascota-Las Palmas-Puerto Vallarta. L’imboscata fu talmente rapida che non lasciò agli agenti il tempo di reagire. Gli aggressori riuscirono così a fuggire senza subire perdite, dopo aver ucciso quindici poliziotti e averne feriti tre. Qualche ora dopo, a Zacoalco de Torres (Jalisco), le autorità rinvennero il cadavere di Miguel Ángel Caicedo Vargas, capo della polizia locale. Conficcato nel petto aveva un coltello ad assicurare un messaggio scritto: “Questo è per quello che avete fatto a ‘El Gringo’”. “El Gringo” è Heriberto Acevedo Cárdenas, un elemento di spicco del CJNG, ucciso dalla polizia proprio a Zacoalco de Torres due settimane prima. La Procura Generale di Jalisco collegò immediatamente l’attentato dell’autostrada all’omicidio di Miguel Vargas, e la notte del 6 aprile rilasciò un comunicato nel quale rese esplicita questa relazione: l’imboscata venne compiuta dal CJNG per vendicare la morte del “Gringo”. Il che certamente è vero, ma quell’attacco possedeva anche un altro senso, che difficilmente verrà rivelato da una fonte statale. Uccidere agenti della polizia statale di Jalisco e il capo di un corpo di polizia municipale significa che tra loro e il CJNG qualcosa si è rotto. Il CJNG è cresciuto moltissimo, e in un tempo brevissimo. E certamente l’arresto di “La Tuta”, leader dei Caballeros Templarios, il 27 febbraio scorso avrà permesso al “Mencho” di estendere il suo territorio a danno del cartello rivale. E certamente la peculiarità del CJNG lo avrà facilitato nella sua ascesa. Ma ben poco sarebbe stato possibile senza la complicità delle forze dell’ordine. Gli agenti gli offrono la loro protezione, e il CJNG li ricompensa con un sacco di pesos: da 5 a 25mila ogni due settimane, in base al loro grado.
L’alleanza – almeno per il momento – sembra finita, e non sappiamo perché. Intanto, il Cártel de Jalisco Nueva Generación continua a seminare terrore in Messico.

Nella foto: Nemesio Oseguera Cervantes